Elezioni regionali: tensioni nel centrosinistra, in Basilicata salta Lacerenza e Azione polemizza. “Pd sparito”

Divisioni nelle due regioni e polemiche per le candidature non condivise. Calenda: Schlein non risponde neppure al telefono. Il vento di Sardegna già non si vede più

di Carlo Longo

Dal Piemonte alla Basilicata, domenica di novità, di polemiche e di tensioni nel centrosinistra in vista delle regionali. In Basilicata, il centrosinistra si trova ad affrontare una situazione di emergenza, con la rinuncia di Domenico Lacerenza alla candidatura a governatore della regione. Lacerenza, un oculista catapultato in politica e sostenuto da Pd, M5S, Avs e + Europa, ha deciso di ritirare la sua candidatura dopo che il suo nome ha iniziato a essere oggetto di critiche negli ultimi giorni. Nonostante il sostegno dei vertici del Pd e del M5s, Lacerenza ha ritenuto opportuno fare un passo indietro, preservando lo spirito di unità tra moderati e progressisti e l’obiettivo di formare una coalizione in grado di contrastare il centrodestra in Basilicata. Ha ringraziato coloro che hanno espresso fiducia in lui, in particolare Elly Schlein, Giuseppe Conte e Angelo Chiorazzo.

La decisione di Lacerenza ha suscitato malcontento e preoccupazioni all’interno del Pd locale, poiché il suo nome ha provocato tensioni nel territorio lucano. La rottura con Azione e le dichiarazioni poco chiare rilasciate da Lacerenza hanno alimentato voci sempre più insistenti riguardo a un possibile ritiro. Sebbene il Pd abbia ufficialmente negato queste voci, a livello locale il malcontento era palpabile, con il timore di perdere il sostegno di Marcello Pittella, ex governatore influente passato da Pd ad Azione. Pittella stesso ha commentato la situazione definendo Lacerenza un grande chirurgo ma non un politico. Il ritiro di Lacerenza ha bloccato la sua corsa verso la presidenza della regione, che era stata proposta da Angelo Chiorazzo ma ostacolata dai 5 stelle.

Azione ha reagito all’annuncio del ritiro della candidatura di Lacerenza, attaccando il centrosinistra e lasciando aperta la possibilità di un sostegno al centrodestra. Nel frattempo, il Partito Democratico del Piemonte ha raggiunto un accordo sulla candidatura del presidente per le prossime elezioni regionali: Gianna Pentenero.

Gianna Pentenero, con una vasta esperienza politica, è stata presentata come candidata a sorpresa del Pd per la presidenza del Piemonte. Pentenero, attualmente assessora del Comune di Torino, è nota per il suo impegno nella politica locale e regionale. Nel suo discorso all’assemblea regionale del Pd, ha ringraziato i suoi colleghi per aver lavorato per l’unità del partito e ha espresso la sua determinazione nel costruire un futuro migliore per il Piemonte. Il Movimento Cinque Stelle del Piemonte ha reagito alla candidatura di Pentenero annunciando che presenterà il proprio programma e avvierà il processo di selezione del candidato presidente, convinto che un’agenda programmatica solida sia essenziale per il cambiamento richiesto dai cittadini.

Nel corso della giornata poi il centrosinistra ha annunciato di stare cercando ancora un accordo su un candidato da presentare alle elezioni regionali in Basilicata, dopo il ritiro di Domenico Lacerenza. Un tavolo di discussione ha delineato i contorni della coalizione, comprendente Pd, M5S, Avs e socialisti. Tra i nomi proposti figura quello di Piero Marrese, presidente della provincia di Matera, particolarmente sostenuto dai membri del Partito Democratico lucano. Tuttavia, al momento non vi sono conferme riguardo a un accordo concluso. E le polemiche naturalmente aumentano.

Carlo Calenda ha commentato il passo indietro di Lacerenza affermando: “Da sabato, non riceviamo risposte al telefono da parte di Schlein”. Ha aggiunto che, dopo il ritiro dei candidati del M5S e del Pd, hanno cercato di contattare Elly Schlein per comprendere le loro intenzioni in Basilicata, come è giusto fare dato che sono forze di opposizione. “Con grande sorpresa”, ha continuato Calenda, “non siamo riusciti a parlare con nessuno. Al momento, non abbiamo alcuna idea di ciò che il Pd intenda fare. Risulta che stiano cercando di ricomporre un’alleanza con il M5S per un’altra candidatura. Ciò che sappiamo è che al momento non c’è un’alternativa alla proposta della destra in questa regione, poiché la sinistra è in stallo e non risponde alle chiamate”.

 

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