Emilio Isgrò realizza un’opera per i vent’anni di Inside Art, esposta nella mostra del Talent Prize 2023

L’opera di Emilio Isgrò è esposta fino al 19 novembre al Mattatoio insieme ai vincitori del Talent Prize 2023

La sedicesima edizione del Talent Prize rappresenta per Inside Art un importante traguardo perché dà avvio alle celebrazioni per i vent’anni della rivista che si svolgeranno nel 2024. Proprio per questa significativa occasione, l’artista Emilio Isgrò ha dedicato un’opera a Inside Art e al suo editore, Guido Talarico, un lavoro che è esposto al Mattatoio di Roma nell’ambito della mostra del Talent Prize 2023.

Accanto al vincitore, ai finalisti e ai premi speciali, la mostra riserva un’intera sezione al maestro siciliano, per presentare al pubblico l’opera in anteprima e per proiettare il film Emilio Isgrò – Come cancellare l’inutile, diretto da Guido Talarico insieme a Simona Garibaldi.

Nel percorso espositivo, dal 26 ottobre al 19 novembre al Mattatoio a Testaccio, sarà quindi possibile apprezzare l’opera in legno di Isgrò: un box che riproduce le pagine della rivista Inside Art e le cancellature dell’artista. «Gli inconfondibili segni di Emilio Isgrò in china – scrive Guido Talarico – sono impressi in quest’opera che si presenta come un libro in box di legno. Emilio, nella sua grande generosità, ha voluto utilizzare Inside Art, che ho fondato 20 anni fa, per cancellarlo alla sua maniera. Di fatto un regalo di compleanno a noi e a tutti quei giovani artisti che in questi anni di lavoro abbiamo provato a sostenere».

Nella saletta di fronte sarà invece possibile visionare il documentario, prodotto da FAD, società di produzione di Guido Talarico, e da Lilium Distribution di Simona Garibaldi, realizzato in collaborazione con Rai Cultura e con Treccani – Istituto della Enciclopedia Italiana.

Attraverso la testimonianza diretta dell’artista e gli interventi della curatrice Renata Cristina Mazzantini, il film, diretto da Talarico e selezionato al Festival del Cinema d’Arte di Berlino, ripercorre la vita e l’arte del maestro siciliano, noto per le sue iconiche cancellature. Il suo linguaggio, poetico e potente allo stesso tempo, è votato a restituire nuovi significati alla parola, semplicemente nascondendola. Il montaggio del film è di Camilla Cionfoli, la fotografia di Francesco Talarico.

EMILIO ISGRÒ

Artista concettuale e pittore – ma anche poeta, scrittore, drammaturgo e regista – Emilio Isgrò (Barcellona di Sicilia, 1937) è uno dei nomi dell’arte italiana più conosciuti a livello internazionale tra XX e XXI secolo. A partire dagli anni Sessanta, Isgrò ha dato vita a un’opera tra le più rivoluzionarie e originali, che gli ha valso diverse partecipazioni alla Biennale di Venezia (1972, 1978, 1986, 1993) e il primo premio alla Biennale di San Paolo (1977).  Emilio Isgrò dal 1956 a oggi vive e lavora a Milano, salvo una parentesi a Venezia (1960-1967) come responsabile delle pagine culturali del Gazzettino.