Erdogan ha incontrato a Istanbul il leader di Hamas Haniyeh: “I Palestinesi restino uniti”

Tra i temi all’ordine del giorno vi era la situazione a Gaza e le possibili reazioni israeliane all’attacco di Teheran della scorsa settimana

Si è concluso a Istanbul il colloquio fra il presidente turco Erdogan e il capo di Hamas, Ismail Haniyeh. Tra i temi all’ordine del giorno vi era la situazione a Gaza e le possibili reazioni israeliane all’attacco di Teheran della scorsa settimana. Erdogan, al termine dell’incontro, ha dichiarato di aver lanciato un forte appello a tutti i palestinesi affinché rimangano uniti. L’incontro, inizialmente previsto ad Ankara ma poi tenutosi a palazzo Dolmabahce di Istanbul, ha visto la partecipazione anche di Khaled Meshal, ex numero uno di Hamas, del capo dei servizi segreti turchi Ibrahim Kalin e del ministro degli Esteri turco Hakan Fidan.

Durante il colloquio, i rappresentanti di Turchia e Hamas hanno discusso della situazione umanitaria a Gaza, delle difficoltà nell’approvvigionamento degli aiuti umanitari alla popolazione civile, nonché delle possibilità di giungere a un cessate il fuoco con Israele e delle crescenti tensioni tra Israele e l’Iran, uno dei principali alleati dell’organizzazione palestinese.

Prima dell’incontro, Erdogan ha tenuto una conferenza stampa in cui si è presentato come un leader politico impegnato: “Abbiamo constatato che i paesi occidentali possono rispondere con una sola voce all’azione di rappresaglia dell’Iran, e gli stessi attori dovrebbero ora dire basta a Israele, con una sola voce”.

Haniyeh è giunto a Istanbul 20 giorni dopo l’assassinio dei suoi tre figli da parte dell’esercito israeliano. Nato negli Emirati Arabi 61 anni fa, Ismail Haniyeh è formalmente il primo ministro dell’Autorità Palestinese dopo la vittoria alle elezioni del 2006; tuttavia, pochi mesi dopo è entrato in rotta di collisione con Abu Mazen, diventando il principale leader della Striscia di Gaza. Braccio destro del fondatore di Hamas, Ahmed Yassin, Haniyeh è considerato la figura principale dell’ala più moderata di Hamas, nonostante il movimento sia classificato come terrorista da numerosi governi, tra cui Israele e Stati Uniti.

Mercoledì scorso, Haniyeh ha avuto un lungo colloquio a Doha con il ministro degli esteri turco Hakan Fidan, il quale ha dichiarato che Hamas sarebbe disposta ad accettare la creazione di uno stato palestinese all’interno delle frontiere del 1967, implicitamente riconoscendo lo stato di Israele e rinunciando alla lotta armata dopo la creazione dello stato palestinese.

Un altro interesse primario di Erdogan è la situazione in Ucraina. Il presidente turco cerca di convincere Putin a ripristinare l’accordo relativo al ‘corridoio del grano’, raggiunto tra Kiev e Mosca a luglio 2022 con la mediazione della Turchia, che ha consentito il passaggio sicuro attraverso il Mar Nero di centinaia di migliaia di tonnellate di grano e prodotti alimentari bloccati dalla guerra nei porti ucraini. Erdogan ha recentemente ribadito la disponibilità della Turchia a ospitare un vertice di pace e a mediare una soluzione politica al conflitto.

Erdogan ha confermato la visita di Putin,, inizialmente prevista per lo scorso febbraio e poi rinviata, dovrebbe aver luogo presumibilmente nella prima parte di maggio. Erdogan discuterà con il leader russo della situazione a Gaza e della guerra in Ucraina. I due si sono incontrati l’ultima volta a Sochi, in Russia, lo scorso agosto.

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