Secondo quanto dichiarato dal leader di Azione la decisione è maturata dopo l’annuncio delle candidature di Tajani e Schlein e da ultimo quella di Meloni
Carlo Calenda ha annunciato la sua candidatura alle elezioni dell’8 e 9 giugno con una dichiarazione decisa. Ha rivelato che in passato aveva sollecitato tutti i leader politici a non candidarsi alle Elezioni Europee, ma poiché alcuni, come Schlein e Tajani, hanno deciso diversamente e la presidente del Consiglio ha presentato una piattaforma antieuropea e sovranista, ha deciso di opporsi a questo progetto di una “piccola Italia in una piccola Europa” di Giorgia Meloni.
Pertanto, Calenda e Elena Bonetti hanno deciso di candidarsi insieme in tutte le circoscrizioni, con l’obiettivo di rafforzare la squadra già in campo da settimane e promuovendo un programma netto e chiaro, con l’impegno per tutti i candidati di aderire al gruppo Renew. La scelta del gruppo Renew, che fa riferimento al presidente francese Emmanuel Macron, sottolinea l’impegno per l’Europa e la volontà di dimostrare la propria europeità durante le elezioni.
Il cambio di posizione di Carlo Calenda rispetto alla sua precedente dichiarazione riguardo alla presenza dei leader di partito nelle liste elettorali ha suscitato reazioni contrastanti. Questa inversione di rotta non è passata inosservata, con figure politiche come Ivan Scalfarotto e Luciano Nobili che hanno evidenziato la discrepanza tra le parole di Calenda di qualche mese fa e la sua decisione attuale. Scalfarotto ha condiviso un video in cui Calenda criticava coloro che si candidano senza l’intenzione reale di andare in Europa, definendolo uno “svilimento” e una “presa in giro degli elettori”. Nobili è stato ancora più critico, definendo Calenda un “pagliaccio” in un suo commento sui social media. La decisione di Calenda di candidarsi nonostante le sue precedenti dichiarazioni ha quindi suscitato polemiche e critiche da parte di altri attori politici.
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