Secondo quanto riferito dal padre, Roberto Salis, Ilaria ha manifestato il desiderio di votare quando le è stato chiesto nel carcere, ma le è stato detto che c’è una lacuna legislativa italiana che le impedisce di farlo: non è iscritta all’Aire
Ilaria Salis si presenta come candidata alle elezioni europee, tuttavia, si trova in
una situazione paradossale: pur essendo italiana, non può esercitare il suo diritto al voto. Questa situazione deriva dal fatto che attualmente è detenuta da oltre 15 mesi nel carcere di massima sicurezza di Budapest, accusata di aver aggredito dei neonazisti. Essendo al di fuori dell’Anagrafe italiana dei residenti all’estero, non risulta iscritta all’AIRE.
Secondo quanto riferito dal padre, Roberto Salis, Ilaria ha manifestato il desiderio di votare quando le è stato chiesto nel carcere, ma le è stato detto che c’è una lacuna legislativa italiana che le impedisce di farlo.
La situazione ha spinto il padre di Ilaria a contattare l’ambasciata italiana a Budapest per ottenere una risposta chiara sul problema. Tuttavia, l’ambasciata non è stata in grado di fornire una soluzione, e il padre denuncia una violazione dei diritti umani in corso, chiedendo un intervento deciso da parte del governo.
Il padre ha spiegato che l’ambasciatore italiano ha contattato il ministero dell’Interno per risolvere la questione, ma finora non c’è stata una risposta definitiva su come consentire a Ilaria di votare.
Nonostante siano scaduti i termini della sua detenzione cautelare, Ilaria è ancora in carcere, in attesa della decisione sull’appello presentato per ottenere i domiciliari. Il padre critica aspramente l’assenza di intervento da parte del governo o della diplomazia, considerando la situazione come un’altra violazione dei diritti umani.
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