La decisione dell’azienda rappresenta peraltro un unicum, si tratta del primo grande sviluppatore immobiliare a dichiarare problemi finanziari sotto il peso dei debiti miliardari. E quello che si teme è un vero e proprio effetto domino che dal settore immobiliare cinese vada a toccare altri comparti dell’economia di Pechino mentre rallenta la crescita del Pil.  Dall’inizio della crisi del debito del settore a metà del 2021, le società che rappresentano il 40% delle vendite di case cinesi sono fallite.

Certamente della vicenda ha già risentito la borsa di Hong Kong : l’indice Hang Seng cede il 2,05%, a 17.950,85 punti.  Si teme, poi, per la tenuta anche di Anche Country Garden, il più grande promotore immobiliare privato della Cina, che sta preoccupando gli investitori dopo che la società non ha pagato alcuni interessi questo mese. La Banca centrale cinese già nelle scorse ore aveva tentato di rassicurare annunciando che avrebbe adeguato e ottimizzato “le politiche immobiliari in modo tempestivo”.

Rimane incerta l’evoluzione successiva della situazione considerato, peraltro, che potrebbe risentire delle incrinate relazioni tra Washington e Pechino ma in primo luogo quanto tutto questo andrà ad incidere sull’economia cinese che è già in palese affanno con evidenti rischi di contagio.

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