Ex Ilva, nuova fumata nera tra Invitalia e ArcelorMittal mentre il governo temporeggia

L’ancora di salvezza per l’ex Ilva di Taranto sembra sempre più incerta: nonostante la partecipazione dello Stato attraverso Invitalia, la crisi di liquidità continua e la minaccia di un blocco della fornitura di gas diventa sempre più pressante. La ricerca di una soluzione è urgente

di Corinna Pindaro

Un faccia a faccia teso tra Invitalia e ArcelorMittal non ha portato soluzioni sostanziali per risolvere la crisi dalla più grande acciaieria dell’Italia. Inoltre, la strategia del Governo Italiano per mantenere la continuità operativa dell’azienda è ancora avvolta nel mistero, mentre si avvicina una scadenza cruciale: il 10 gennaio. Senza un accordo, l’impianto potrebbe affrontare una severa crisi.

È una situazione di disperazione esacerbata dal fatto che lo Stato Italiano, attraverso Invitalia, è un protagonista chiave nella gestione dell’acciaieria. Eppure, sembra disposto a lasciare che un’industria fondamentale per la filiera dell’acciaio Italiana affronti una crisi senza precedenti.

La rivendicazione di ArcelorMittal di non voler versare ulteriori risorse nelle casse dell’Acciaierie d’Italia ha aggravato la situazione. Il gigante dell’acciaio ha avanzato richieste per la restituzione di 100 milioni di euro da Invitalia e ha proposto un piano per salvare l’azienda che però azzererebbe il suo contributo per i prossimi tre mesi.

La risposta del Governo Italiano a questo stato di incertezza è stata ad oggi insufficiente. Nonostante la proposta di convertire il prestito obbligazionario da 680 milioni di euro e acquisire la maggioranza di Acciaierie d’Italia, questa strategia è ancora in discussione e presenta dei rischi legali.

Risolvere una crisi del genere è un puzzle che si è trascinato per oltre un decennio. Di promesse in promesse, intese in intese, nessun Governo finora ha trovato una soluzione definitiva per sostenere l’acciaieria. Questa crisi continua e la responsabilità viene passata da un partito a un altro.

Nella speranza di trovare una soluzione, nei primi giorni di gennaio le parti interessate – ArcelorMittal e Invitalia – si siederanno nuovamente al tavolo delle trattative. Se non verrà raggiunto un accordo, l’ex Ilva continuerà a sprofondare lentamente, minando la stabilità produttiva e occupazionale e alimentando ulteriori problemi per la città di Taranto, già duramente colpita.

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