Fisco, la Camera ha approvato il ddl per la riforma fiscale con 184 voti a favore

Salta l’automazione del pignoramento, riduzione delle aliquote Irpef, cancellazione dell’Irap: queste alcune delle disposizioni contenute nella delega che il governo è chiamato ad attuare entro 24 mesi

di Corinna Pindaro

La Camera ha approvato, con 184 voti favorevoli e 85 contrari il ddl delega per la riforma fiscale. Il provvedimento è strutturato in cinque titoli per un totale di 23 articoli. Molti i temi toccati dalla delega: dalla certezza del diritto alla riforma dei procedimenti tributari.

Ora, entro i prossimi 24 mesi il governo è chiamato a trasformare il disegno in norme con specifici decreti legislativi. Ovviamente le prime misure ad essere attuate saranno quelle che non richiedono coperture mentre per altre il governo dovrà prima reperire le risorse. Ad ogni modo la riforma fiscale non potrà comportare nè oneri per le casse dello Stato nè aggravi della pressione fiscale.

A favore della delega ha votato Azione- Italia Viva e l’appoggio, secondo quanto spiegato da Luigi Marattin si deve al fatto  “che ricalca in toto il lavoro parlamentare fatto nella scorsa legislatura e confluito nella delega Draghi”.

Al contrario la segretaria del Pd, Elly Schlein, ha spiegato che la delega  “rende più profonde le già insopportabili iniquità del sistema fiscale con la introduzione di nuovi regimi di favore che sottraggono altri redditi alla progressività e violano il principio di equità orizzontale”.  Scontento anche il M5s, secondo il capogruppo in commissione finanze della Camera, Emiliano Fenu, rileva che “questa riforma è una patacca che non abbasserà le tasse di mezzo euro, perché non sa o non ha il coraggio di recuperare davvero risorse utili ad alleviare il carico tributario a lavoratori, famiglie e imprese”.

Guardando da vicino gli articoli previsti dal ddl anzitutto si prevede di arrivare progressivamente ad un’aliquota unica, mentre in un primo momento si passerà a tre aliquote-. Viene, poi, introdotta una tassazione agevolata su straordinari, tredicesima e premi di produttività.   Si introdurrà il concordato preventivo di due anni per P. Iva e Pmi, secondo il disegno contenuto nella delega i contribuenti  avranno in pratica la possibilità di aderire alla proposta che formula l’Agenzia delle Entrate sulla base delle informazioni contenute nelle banche dati, per il pagamento delle imposte sui redditi per due anni. Eventuali maggiori o minori redditi imponibili rispetto a quelli proposti dall’Agenzia diventano irrilevanti ai fini del pagamento delle imposte, fermi restando gli obblighi contabili e dichiarativi.

Il ddl sulla riforma fiscale prevede anche un doppio regime agevolato per l’Ires, oltre alla misura ordinaria dell’aliquota si avrà una seconda riduzione nel caso in cui il reddito sia impiegato in investimenti, in nuove assunzioni o in schemi stabili di partecipazione dei dipendenti agli utili. Se l’Irap, nelle intenzioni del governo, verrà gradualmente superata, l’Iva verrà invece ridefinita sulla base di presupposti che rendano l’imposta più aderente alla normativa Ue, c’è anche la possibilità. Ci sarà un graduale superamento dell’ Irap, l’imposta regionale sulle attività produttive.

Come anticipato una novità rilevante è il cosiddetto scudo penale per chi collabora, vale a dire nessuna sanzione tributaria penare -soprattutto per il reato di dichiarazione infedele- per i contribuenti aderenti all’adempimento collaborativo che hanno avuto “comportamenti collaborativi e comunicato preventivamente” i rischi fiscali. Si escludono le sanzioni amministrative e si riducono i termini di decadenza per l’accertamento ai contribuenti il cui sistema di gestione del rischio è certificato da professionisti qualificati. Si introduce poi un regime di adempimento collaborativo per le persone fisiche che trasferiscono la propria residenza in Italia e per quelle che la mantengono all’estero ma possiedono nel nostro Paese, anche per interposta persona o tramite trust, un reddito complessivo mediamente pari o superiore a un milione di euro. Stop inoltre alle procedure automatiche di pignoramento sui conti correnti.Il ddl prevede, poi, il rafforzamento del sistema che prevede regimi premiali per contribuenti virtuosi.

Introdotta, inoltre, la possibilità di pagare le tasse direttamente attraverso il rid bancario e altri metodi pagamento online.

Altra novità rilevante è quella che prevede la razionalizzazione, informatizzazione e semplificazione della procedura di pignoramento, che non avverrà più in maniera automatica ma mediante l’introduzione di meccanismi di cooperazione applicativa sin dalla fase della dichiarazione stragiudiziale del terzo, ferme restando le forme di tutela previste a favore del debitore.

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