Fisco, torna il Redditometro e agita la maggioranza. Meloni: “Con me mai nessun grande fratello fiscale”

Meloni  ha richiamato Leo, esprimendo il suo disappunto per la tempistica della decisione, considerata inopportuna a soli diciotto giorni dalle elezioni europee. Questo ha creato un danno d’immagine per Fratelli d’Italia e ha dato un vantaggio alla Lega e a Forza Italia nella competizione interna alla maggiora

MAURIZIO LEO POLITICO GIORGIA MELONI PRESIDENTE DEL CONSIGLIO

La destra riporta in vita il Redditometro. Il viceministro dell’Economia Maurizio Leo ha firmato il decreto che reintroduce questo strumento anti-evasione, utilizzato per individuare eventuali discrepanze tra le spese dei contribuenti e il reddito dichiarato. La scelta di Leo non è casuale: Giorgia Meloni, leader di Fratelli d’Italia, gli ha affidato la creazione e la gestione del “Fisco amico” come alternativa alle cartelle esattoriali e ai controlli fiscali. Tuttavia, Meloni aveva criticato il Redditometro in passato, definendolo una “persecuzione fiscale” attuata dai governi tecnici e di sinistra, come scritto in un post su Facebook il 21 giugno 2021.

Meloni  ha richiamato Leo, esprimendo il suo disappunto per la tempistica della decisione, considerata inopportuna a soli diciotto giorni dalle elezioni europee. Questo ha creato un danno d’immagine per Fratelli d’Italia e ha dato un vantaggio alla Lega e a Forza Italia nella competizione interna alla maggioranza.

L’allarme è scattato a Palazzo Chigi quando fonti di Forza Italia hanno preso le distanze dal ritorno del Redditometro, sospeso sei anni fa dal governo gialloverde. “Siamo sempre stati contrari”, recita una nota che evidenzia come il ripristino dello strumento delle Entrate contrasti con il concordato preventivo biennale, una misura fondamentale della riforma fiscale di Leo.

La premier, infastidita per non essere stata informata del decreto pubblicato lunedì sera sulla Gazzetta Ufficiale, ha dovuto intervenire. Meloni ha ribadito che “mai nessun grande fratello fiscale sarà introdotto dal governo. Sono sempre stata contraria a meccanismi invasivi di Redditometro applicati alla gente comune”. La premier ha poi aggiunto che l’attuazione della delega fiscale, portata avanti dal Vice Ministro dell’Economia Leo, ha finora migliorato il rapporto tra Stato e cittadini, proteggendo i lavoratori onesti e combattendo la grande evasione, quella dei falsi nullatenenti con ville, barche e supercar. Meloni ha assicurato che il governo continuerà su questa linea, sempre a favore dei cittadini. Ha concluso dicendo che si confronterà personalmente con Leo riguardo all’ultimo decreto del MEF e che Leo riferirà al prossimo Consiglio dei Ministri. Anche il Ministero dell’Economia e delle Finanze è stato preso alla sprovvista.

Leo ha cercato di difendersi con un comunicato stampa: “Il centrodestra è sempre stato contrario al Redditometro introdotto nel 2015 dal governo Renzi”, cercando di minimizzare il decreto affermando che esso limita il potere discrezionale dell’Amministrazione finanziaria nell’accertamento sintetico. Tuttavia, è stato proprio il centrodestra a rilanciare il Redditometro nel 2010 durante il governo Berlusconi.

Nonostante gli sforzi per difendere Leo, il danno è fatto: il Redditometro tornerà operativo. La Lega ha criticato aspramente la decisione: “L’epoca dell’inquisizione è finita e non tornerà con la Lega al governo: controllare la spesa degli italiani in stile Grande Fratello non è il metodo migliore per combattere l’evasione”.

Fratelli d’Italia si ritrova isolato. Meloni ha chiesto nuovamente a Leo di spiegare la situazione nel Consiglio dei Ministri. Tuttavia, sarà difficile spiegare agli elettori perché il Redditometro, un tempo denigrato, è ora diventato indispensabile.

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