Francia, Gabriel Attal è il nuovo premier: il 37enne ex ministro dell’Istruzione dovrà rianimare il macronismo

Gabriel Attal diventa il più giovane premier nella storia della Repubblica Francese, portando una ventata di novità nella politica del Paese

di Carlo Longo

Gabriel Attal, 34 anni, è il più giovane primo ministro nella storia della Repubblica francese, superando la precedente assegnazione a Laurent Fabius, il socialista nominato nel 1984 all’età di 37 anni. Fedelissimo del presidente Macron, Attal rappresenta la nuova identità del governo francese, con il compito di rianimare il macronismo, attualmente in crisi d’identità. Questo, mentre la possibilità di una futura presidenza di Marine Le Pen, la storica rivale di Macron, continua a pesare sulla testa del capo di stato.

Un Leader con carisma

Attal, noto per la sua freschezza e la sua impetuosa ascesa politica, è stato una scelta sorprendente. Come ministro dell’Istruzione nel precedente governo di Elisabeth Borne, Attal ha guadagnato popolarità con le sue radicali e mediatizzate decisioni, come il divieto dell’abaya islamica e la reintroduzione del sistema di ripetizione. Notoriamente aperto riguardo alla sua omosessualità, Attal è un noto critico di Matteo Salvini e della sua politica migratoria, un fatto che gli ha valso grande attenzione in Italia.

Gli imminenti problemi politici

Attal ora ha davanti a sé il compito di formare un nuovo governo, con particolare attenzione alle cariche di maggior rilievo tra cui Economia, Interni ed Esteri. Oltre a consolidare la maggioranza in parlamento, Attal dovrà concentrarsi sulla battaglia contro l’estrema destra, con uno sguardo particolare su Jordan Bardella, una stella nascente della politica francese e un forte competitor. Bardella, presidente del Rassemblement National, gode infatti di un forte sostegno popolare, con i sondaggi che indicano fino al 30% delle preferenze per l’estrema destra. Come nuovo leader della maggioranza, Attal dovrà sfidare Bardella e tentare di evitare un’umiliante sconfitta nelle elezioni di giugno. Salvini, uno storico alleato di Le Pen, potrebbe vantare un ruolo chiave in questa battaglia, considerando il loro scontro verbale del passato.

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