Franco: “La crescita non si fermerà e il governo proseguirà con misure per contenere il caro energie”

di Corinna Pindaro

“Anche per quest’anno ci si aspetta una significativa riduzione del rapporto debito/Pil. Gli andamenti recenti dei saldi di cassa sono incoraggianti”, queste le parole del ministro dell’Economia, Daniele Franco, che intervenendo all’assemblea dell’Abi  appare fiducioso sulla situazione economica complessiva del Paese. “Per quest’anno si conferma un deficit/Pil al 5,6%. Il nostro piano prevede un progressivo calo del disavanzo fino al 2025, quando dovremmo tornare a registrare un avanzo primario”. Secondo il ministro, quindi, “per i prossimi anni è cruciale che una riduzione graduale, ma decisa del rapporto resti una priorità della politica di bilancio. Ciò richiede prudenza fiscale e un tasso di crescita soddisfacente”.

Secondo Franco “con il dinamismo del nostro sistema produttivo, con un’incisiva azione di governo e con il contributo essenziale delle parti sociali, la crescita non si fermerà”. Inoltre, la politica dell’esecutivo è chiara e precisa: “intende proseguire con il contenimento dell’impatto dei costi energetici su imprese e famiglie”, ha spiegato il ministro dell’Economia, sottolineando che  “interventi saranno più selettivi per calibrare i sostegni in base alle condizioni economiche delle famiglie”.

Certamente occorre prevenire tutti i “possibili rischi di battuta d’arresto”, identificabili secondo Franco nella necessità di  “accrescere il tasso di occupazione che è particolarmente basso, guardando ai giovani, alle donne e al Mezzogiorno”. In questo senso “la riduzione del cuneo fiscale è prioritaria”, ha aggiunto il ministro specificando che il tema sarà affrontato nella legge di bilancio.

Il ministro dell’Economia  nel corso del suo intervento ha, inoltre, dedicato una riflessione al Superbonus spiegando che a breve al Mef si riunirà la cabina di regia tra Guardia di Finanza, Agenzia delle Entrate, ministeri e altri organi pubblici al fine di stilare un piano di intervento volto a recuperare le somme delle frodi nel Superbonus 110%. A seguito di un’applicazione fraudolenta della misura, ha ricordato Franco, stati rilevati 5,7 miliardi di “crediti inesistenti, di cui 2 già incassati  e il governo è intervenuto più volte per rafforzare i controlli e istituire dei presidi anti truffa, a correzione della normativa originaria”.

(Associated Medias)- Tutti i diritti sono riservati