G7 a Capri, Tajani: “E’ un’occasione per lavorare per la pace, possibili sanzioni all’Iran”

Il vicepremier ha sottolineato come la scelta di Capri consentirà agli ospiti di godere delle bellezze naturali dell’isola e della cucina caprese

Si è aperto ufficialmente il G7 a Capri. Simbolico l’arrivo, alle tredici del pomeriggio, di Antonio Tajani che ha raggiunto l’isola a bordo di una motovedetta della Guardia di Finanza. L’arrivo del ministro degli Esteri italiano è stato salutato con l’alzabandiera dei sette paesi del G7, che sventolavano sulla banchina.

“In questa sede del G7 ho scelto Capri”, ha spiegato il vicepremier in un video pubblicato sulla sua piattaforma online, “per la sua bellezza mozzafiato, rappresentante il meglio della Regione Campania e della città di Napoli. È un luogo amato da tutti, quindi i miei ospiti hanno accolto con grande entusiasmo la decisione di svolgere qui tre giorni di lavoro”.

Prima dell’arrivo, il ministro italiano ha delineato gli obiettivi  principali del summit: fermare le guerre e considerare il G7 come un’opportunità per la pace. “Nel corso delle discussioni qui a Capri, affronteremo la questione di che tipo di sanzioni applicare all’Iran, perché un attacco come quello lanciato contro Israele non può restare senza risposta. Ieri durante la riunione dei ministri degli Esteri dell’Unione europea l’orientamento dell’Ue era quello di dare sanzioni a chi dava missili e droni che poi venivano lanciati contro l’Ucraina, contro Israele o i mercantili nel Mar Rosso. Vogliamo che prevalga sempre la prudenza – ha detto Tajani –. Ieri ho parlato a lungo col ministro degli Esteri di Israele e gli ho detto qual era la nostra posizione. Israele ha ottenuto una vittoria militare perché il 99% dei missili e dei droni iraniani non ha raggiunto l’obiettivo, ha vinto la difesa israeliana. Ora bisogna vedere cosa accadrà, che tipo di reazione ci sarà, ne parleremo e certamente lavoreremo insieme per una de-escalation”.

“L’Italia farà una bella figura”, ha assicurato Tajani appena sbarcato sull’isola, con Capri in lontananza come sfondo, “anche grazie alle sue meraviglie naturali. I nostri ospiti avranno anche la possibilità di gustare la straordinaria cucina caprese”.

Il benvenuto ufficiale è stato programmato per le cinque e un quarto del pomeriggio. Antony Blinken, segretario di Stato degli Stati Uniti, ha già lasciato il porto di Napoli, mentre gli altri ministri sono attesi a intervalli regolari. Il luogo d’incontro è il chiostro della Certosa di San Giacomo. L’evento inizia con l’esibizione della banda musicale della Guardia di Finanza, seguita dalla presentazione del Giro d’Italia e dalla firma del libro d’onore del Comune di Capri.

Il G7 di quest’anno è segnato dall’escalation militare in Medio Oriente, dopo le tensioni tra Iran e Israele. Tuttavia, al centro dei dibattiti ci sono la guerra in Ucraina, la stabilità dell’Indo-Pacifico – un’area strategica anche dal punto di vista commerciale – e i rapporti con l’Africa per comprendere le cause delle migrazioni irregolari.

La delegazione americana, secondo i dati della Farnesina, è la più numerosa, con quasi 100 membri, mentre le altre sei delegazioni – Italia, Francia, Regno Unito, Canada, Germania e Giappone – sono composte da 30-40 persone ciascuna. L’isola è altamente protetta, con 1400 agenti impegnati nei servizi di sicurezza tra Napoli e Capri, elicotteri sorveglianti e tiratori scelti sui tetti dei palazzi. Le forze sono coordinate dal prefetto di Napoli, Michele Di Bari. Una parte di via Vittorio Emanuele, che porta all’hotel Quisisana, quartier generale di molti incontri, è stata chiusa al traffico pedonale.

 

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