
Bando alle importazioni di oro russo
Draghi: “Pirce cap sul petrolio per contrastare l’inflazione e sanzionare la Russia”
Per quanto riguarda la crisi energetica “mettere un tetto al prezzo dei combustibili fossili importati dalla Russia ha un obiettivo geopolitico oltre che economico e sociale. Dobbiamo ridurre i nostri finanziamenti alla Russia. E dobbiamo eliminare una delle principali cause dell’inflazione”, ha detto il premier Mario Draghi nel suo intervento durante la prima sessione di lavoro del G7 che ha continuato, “Dobbiamo evitare gli errori commessi dopo la crisi del 2008: la crisi energetica non deve produrre un ritorno del populismo”. Secondo Draghi ci sono gli strumenti per farlo: va mitigato l’impatto dell’aumento dei prezzi dell’energia, oltre a compensare le famiglie e le imprese in difficoltà e tassare le aziende che fanno profitti straordinari. Anche quando i prezzi dell’energia scenderanno, per il presidente del Consiglio “non è pensabile tornare ad avere la stessa dipendenza dalla Russia che c’era prima. La dipendenza dalla Russia va eliminata per sempre”. A fronte delle dichiarazioni di Draghi, relative all’imposizione di un price cap, un tetto massimo al prezzo del petrolio, finalizzato a contenere l’inflazione e sanzionare la Russia, secondo quanto riporta l’Ansa, dopo il Consiglio europeo è sostanzialmente cambiato l’atteggiamento della Germania. Ad ogni modo, risulta di particolare importanza che il tema venga affrontato ad un tavolo che coinvolge non solo i Paesi europei, ma anche Giappone, Canada e Usa. Nel dettaglio gli Stati Uniti sembrano avere interesse ad un price cap sul petrolio, ma il tema sarà affrontato di pari passo a quello del tetto sul prezzo del gas. Secondo quanto rivela, invece, una fonte della delegazione statunitense la questione è stata oggetto di ampia discussione tra i leader, tuttavia per gli aspetti di dettaglio sarà rimessa agli sherpa, nell’ambito degli incontri a margine del summit. L’ Eliseo ha fatto sapere che la Francia è favorevole a un price cap sul petrolio a livello di “Paesi produttori”. Charles Michel ha sottolineato che adottare un tetto al prezzo del petrolio è importante per “colpire la Russia e non le nostre economie”, pertanto occorre ponderare “gli effetti collaterali” delle eventuali misure ma siamo pronti “a prendere le decisioni”.
Biden: “Stanziati 600 miliardi di dollari dal G7 per infrastrutture nel mondo”
Altro punto centrale della giornata è stato l’annuncio degli Usa, assieme con gli altri Paesi del G7, relativo lo stanziamento di 600 miliardi di dollari, da adesso al 2027, al fine di investire nelle infrastrutture nel mondo. Lo ha annunciato il presidente americano Joe Biden, lanciando la partnership a margine del vertice in Germania. Alla cifra totale gli Usa contribuiranno con 200 miliardi di dollari nei prossimi 5 anni. “Gli investimenti riguarderanno lo sviluppo sostenibile, stabilità globale, connettività, salute e parità di genere. Queste infrastrutture permetteranno di soddisfare la domanda per una connettività sicura. Quando le donne avranno modo di avere ruoli più sicuri nella società, allora ci sarà una ricaduta positiva. Non si tratta di carità, ma di un vero e proprio investimento per la nostra visione del futuro”, ha detto Biden.
La presidente della Commissione europea, Ursula von der Leyen, ha fatto sapere che l’Unione mobiliterà 300 miliardi di euro fino al 2027, nell’ambito del macro-piano infrastrutturale; fondi provenienti dai settori pubblico e privato che serviranno a “infrastrutture sostenibili, di qualità e per la salute” dei Paesi in via di Sviluppo. “Quando l’economia si stava riprendendo c’è stato il terribile attacco della Russia all’Ucraina che ha fatto aumentare i prezzi in ogni campo e creato incertezza nei Paesi più fragili. Oggi il mondo ha bisogno di questi investimenti più che mai: dobbiamo lavorare uno a fianco dell’altro e questo è l’unico modo per massimizzare il potenziale dei nostri investimenti. Occorre attivarsi in ogni angolo del mondo”, ha commentato Ursula von der Leyen.