G7, Draghi: “Sosterremo l’Ucraina finchè ce ne sarà bisogno, in arrivo il price cap sul gas ad ottobre”

di Mario Tosetti

“Questo G7  è stato un successo, c’è stata una grande unità di vedute sulla guerra a livello umanitario, economico e sociale”. Queste le parole del presidente del Consiglio, Mario Draghi, al termine del G7 a Elmau in Germania. Il premier ha poi ripercorso i temi affrontati evidenziando l’unità di vedute e il sostegno inflessibile al popolo ucraino e annunciando un accordo sul tetto al prezzo del gas che potrebbe arrivare ad ottobre.

“Abbiamo avuto modo di sentire il presidente Zelensky che ci ha chiesto aiuto per il conflitto e la ricostruzione futura, ci ha detto che la Russia ha lanciato 3800 missili sull’Ucraina, ci ha detto che i massacri aumentano, quindi che bisogna proteggere la popolazione, ha raccontato della situazione economica che vede 5 miliardi al mese di deficit”, ha detto il premier aggiungendo che la risposta dei 7 leader è stata univoca “il G7 sosterrà l’Ucraina fin quando ce ne sarà bisogno”. Mario Draghi ha ribadito il concetto riprendendo le parole del comunicato finale: “we will stand for Ukraine as along as it needed”. Il presidente del Consiglio ha, comunque, sottolineato l’importanza di riprendere il processo negoziale:  “Portare la Russia sul tavolo dei negoziati e come dice Biden essere sempre pronti a prendere spazi negoziali se questi si presentassero” anche se “le cose non sono andate come voleva Putin”.

Draghi ha, in secondo luogo, riferito gli esiti della sessione a cui hanno partecipato anche Paesi che non sono membri del G7 quali India, Sud Africa, Argentina, Indonesia. Il capo del governo ha citato, come di particolare rilevanza, la discussione col Sud Africa in relazione alla crisi climatica.  Il presidente del Consiglio ha raccontato che il presidente del Senegal e dell’Unione Africana, Macky Sall, ha spiegato che “in Africa vive il 30% della popolazione mondiale e contribuisce solo per il 3% alle emissioni globali”. Sall ha aggiunto che “se l’Africa usasse tutti combustibili fossili che ci sono arriverebbe al 3,4%. Sono solo stime ma si capisce che il peso di questi provvedimenti per salvare il clima ricade in maniera sproporzionata sull’Africa e paesi piu poveri”.

Da qui una doverosa riflessione. “Il G7 resta ancora il punto di raccordo, di coordinamento più importante al mondo per la politica tout court: sicurezza, economica, internazionale. Occorre però essere consapevoli che ormai rappresentiamo una minoranza nel mondo, potente”, ha detto Draghi specificando che i Paesi che partecipano al G7 “sono i Paesi più ricchi nel mondo, quindi restano Paesi fondamentali, però sono una minoranza della popolazione del mondo, anche in termini di opinione”. Pertanto, ha continuato il premier “il G7 è consapevole che se vuole che i propri temi”, quelli “della difesa delle democrazie, dell’avversione alle autocrazie, si diffondano del mondo, occorre avvicinare gli altri Paesi, renderli compartecipi dei momenti fondamentali”. Infatti, dalla discussione durante il G7 “quel che è venuto fuori è che quei Paesi che hanno un atteggiamento abbastanza neutrale tra Russia e Ucraina non sono stati avvicinati. E nella discussione che c’è stata si è visto subito come ci fosse desiderio di essere coinvolti”.

Nel discorso di Draghi un passaggio è stato riservato anche al prossimo G20. Il presidente Putin “Non parteciperà al summit, forse si collegherà da remoto questo lo vedremo”. Tuttavia, nel corso del G7 è stato di grande importanza l’incontro col presidente indonesiamo “perché siamo riusciti a concordare una linea comune”, e cioè quella di “aiutare” il presidente  indoche organizza il prossimo G20 “a renderlo un successo.Il G20 ha deciso di aiutare l’Indonesia”, ha spiegato il capo del governo.

Ancora, in relazione alla crisi alimentare innescata dalla mancanza di esportazioni  di grano e fertilizzanti  il presidente del Consiglio ha affermato: “Abbiamo ascoltato Antonio Guterres che ci ha descritto lo stato dei negoziati, ora c’è in definizione un piano con la Turchia”. Draghi è poi entrato nello specifico sul grano bloccato nei porti ucraini. “Molti di noi erano convinti di dover sminare i porti per prendere il grano, invece ci sono dei corridoi sicuri che accorciano i tempi. Le uscite delle navi col grano devono essere protette, unica garanzia di protezione è quella delle Nazioni Unite. La Russia ha accettato che Ucraina Turchia e Nazioni Unite si adoperino a risolvere la situazione. Siamo fiduciosi anche se è prematuro essere troppo ottimisti”

Non da ultimo Mario Draghi ha spiegato che durante il G7 si è discusso delle misure da adottare per far fronte alla crisi energetica. In particolare è stato stabilito che si agirà “limitando i finanziamenti alla Russia di Putin e le causa che portano all’inflazione, e circa la discussione relativa al tetto al prezzo del gas sul petrolio, la Commissione europea ci ha detto che accelererà il suo lavoro sul punto, e si attende un accordo che potrebbe arrivare a ottobre”, ha evidenziato il capo del governo.

I leader dell’Alleanza continueranno a discutere nel corso del vertice Nato a Madrid iniziato in serata. “Importante il senso di unità e di fermezza così come l’allargamento della Nato con Svezia e Finlandia, abbiamo visto come tutti i paesi vicini alla Russia cercano protezione” ha concluso Draghi.

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