G7, Zelensky protagonista del vertice. Kishida: “Sosteniamo l’ordine internazionale libero e aperto”

Il G7 di Hiroshima è giunto al termine, la presenza di Zelensky ha tenuto sempre in cima all’agenda dei lavori la guerra in Ucraina. Di rilievo i messaggi inviati a Pechino e l’importanza del disarmo nucleare

di Emilia Morelli

E’ giunto al termine il G7 di Hiroshima e  i temi e le conclusioni del vertice sono ben evidenziate nella sintesi finale del premier giapponese Fumio Kishida: “Stiamo affrontando la sfida dell’aggressione della Russia contro l’Ucraina, dobbiamo sostenere l’ordine internazionale libero e aperto e dimostrare la nostra determinazione a difendere pace e prosperità. Non c’è luogo più appropriato di Hiroshima, che simboleggia la promessa di pace, per trasmettere una tale determinazione”.

Protagonista indiscussa del vertice è stata la guerra in Ucraina, e la presenza del presidente Volodymyr Zelensky ha ancor di più messo in risalto il tema. Zelensky ha avuto incontri bilaterali con tutti i capi di Stato e di governo, nonchè con gli ospiti tra cui  il premier indiano Narenda Modi e il presidente brasiliano Lula che, dopo aver incontrato Zelensky, ha cambiato opinione: fino a prima dell’incontro si era detto sostenitore del negoziato come unica via, dopo ha espressamente condannato la Russia allontanandosi dalla posizione di equidistanza finora sostenuta.

Il presidente ucraino ha partecipato alle sessioni finali e ha lanciato un chiaro messaggio al mondo: “Più lavoriamo assieme, meno probabile sarà che altri nel mondo seguano il folle percorso della Russia”. Del resto il G7 ha assicurato che continuerà  “nel fermo impegno a fornire assistenza diplomatica, finanziaria, umanitaria e militare a Kiev”. Parlando di fatti concreti dopo il G7 l’Ucraina ha ottenuto la conferma di un nuovo pacchetto di aiuti militari dagli Stati Uniti di un valore di 375 milioni di dollari  e un’apertura concreta alla ‘jet coalition’, la strategia per aiutare Kiev attraverso l’utilizzo degli F-16.

I messaggi a Pechino

Nel corso del G7 si è parlato molto anche di Cina, i messaggi rivolti a Pechino si trovano ribaditi anche nei documenti finali. Alla Cina il G7 ha chiesto di fare pressione alla Russia per il ritiro delle truppe dall’Ucraina, si è detto preoccupato per la situazione a Taiwan e le rivendicazioni cinesi, al contempo è apparso chiaro l’intento di evitare strappi dei rapporti economici. Su quest’ultimo punto è intervenuto il presidente francese Emmanuel Macron che ha spiegato: “Dobbiamo ridurre i rischi sulle catene di valore, ma senza cercare un disaccoppiamento completo delle nostre economie. C’è volontà di avere un rapporto con la Cina e dobbiamo trovare un equilibrio”.

Il disarmo nucleare

Tema di primaria importanza per la presidenza giapponese è stata la questione del disarmo nucleare al quale è stato dedicato un apposito documento, l’Hiroshima Vision. A tal proposito il premier giapponese Kishida ha sottolineato che “è storicamente significativo, per i leader del G7 che hanno visitato il Museo Memoriale della Pace di Hiroshima, aver pubblicato la Hiroshima Vision” ma, ha avvertito, “c’è una differenza tra un sogno e un ideale. Gli ideali sono raggiungibili. Consentite ai cittadini di Hiroshima di fare dei passi verso l’ideale di vivere su un pianeta privo di armi nucleari”.

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