Gas, la Germania sospende l’iter di approvazione del Nord Stream 2 ed i prezzi aumentano

di Carlo Longo

La Germania sospende il processo di approvazione temporanea per il gasdotto Nord Stream 2. Il controverso gasdotto che collega il Paese alla Russia, attraverso il Mar Baltico, è peraltro oggetto di numerose critiche in quanto secondo alcuni Paesi, tra cui gli Stati Uniti, renderà eccessivamente dipendente l’Unione Europea dalla Russia.  In particolare si teme che la Russia usi le esportazioni di gas naturale come un’arma politica, per espandere la propria influenza e indebolire il blocco politico europeo.

La Bundesnetzagentur, vale a dire l’ente regolatore dell’energia in Germania, ha negato l’ok al processo di approvazione del Gasdotto Nord Stream 2 che, nelle intenzioni, dovrebbe trasportare 55 miliardi di metri cubi direttamente dalla Russia alla Germania. La decisione di sospendere il processo di approvazione è fondata su un ostacolo di tipo legale in quanto il consorzio Svizzero che dovrebbe di fatto gestire il gasdotto ha scelto di non trasformarsi in una società tedesca ma ha costituito un’ apposita filiale di diritto tedesco che dovrebbe occuparsi della sezione del gasdotto sul territorio. L’ente tedesco delle reti ha allora  reagito sostenendo, in una nota, che la messa in servizio del gasdotto “è possibile solo se l’operatore è organizzato secondo una forma giuridica di diritto tedesco“. Secondo la Germania, quindi, per l’approvazione è necessario il trasferimento ad una consociata tedesca.

La decisione di sospendere l’iter di approvazione del Nord Stream 2 sarebbe, comunque, solo temporanea per stessa dichiarazione dell’Autorità delle reti tedesca e destinata a riprendere una volta che siano soddisfatte le precondizioni. L’ente regolatore potrebbe comunque continuare a valutare il progetto fino al termine previsto per gennaio. “Non siamo in grado di commentare i dettagli della procedura, la sua possibile durata e gli impatti sui tempi di inizio delle operazioni del gasdotto”, ha risposto in proposito il consorzio che si occupa della messa in opera del Nord Stream 2. Inoltre, una volta che il progetto sarà approvato dalla Germania, sarà sottoposto all’esame della Commissione Europea per poi ritornare al vaglio dell’Autorità tedesca. Orientativamente si ritiene che saranno necessari almeno altri 6 mesi prima dell’ok definitivo.

“Ogni residua speranza che questa infrastruttura sia disponibile per l’inverno è completamente svanita. Sembra sempre più probabile uno slittamento alla seconda metà del prossimo anno” ha dichiarato al Financial Times, James Waddell, esperto della società di consulenza Energy Aspects.

Diretta conseguenza dello stop al processo di approvazione del Nord Stream 2 è stato un repentino aumento dei prezzi del gas, già a livelli molto alti a causa della crisi della catena di approvvigionamento delle materie prime. Il contratto di dicembre del TTF, utilizzato dagli operatori come benchmark per il mercato europeo, ha segnato un balzo dell’11% a 88 euro/MWh subito dopo l’annuncio.

Le ragioni dell’aumento vertiginoso del prezzo del Gas complicano ulteriormente la situazione considerato, anche, che a dispetto delle rassicurazioni provenienti da Mosca le forniture dalla Russia non hanno mostrato gli incrementi auspicati. La Russia, invero, appare pronta a fornire più gas all’Ue ma solo attraverso il Nord Stream 2. Da un lato il Cremlino ha fatto sapere di aver già provveduto a riempire i tubi del nuovo gasdotto nel Mar Baltico così da renderlo idoneo a un’immediata messa in funzione e dall’altro continua a non voler utilizzare le tradizionali rotte di approvvigionamento del mercato Ue.

Nord Stream 2 è il più grande gasdotto al mondo, costruito parallelamente ad un altro gasdotto, Nord Stream 1, lungo 1230 chilometri. Il gasdotto si inabissa in Russia nei pressi di Vyborg, non lontano dal confine con la Finlandia, e passa a largo delle coste finlandesi per poi sfiorare quelle di Estonia, Lettonia, Svezia, Lituania e Polonia. Infine torna sulla terra ferma in Germania, vicino alla cittadina di Greifswald. Da qui poi si allaccia alla rete di distribuzione dell’Unione Europea. Prima della costruzione dei due gasdotti Nord Stream il gas russo arrivava in Europa passando attraverso i territori di Ucraina e Bielorussia. Ora invece, con il completamento di Nord Stream 2, il trasporto di gas potrà di fatto aggirare i Paesi dell’Europa orientale fornendo a Mosca la possibilità di applicare pressioni politiche specifiche interrompendo le forniture di gas ai singoli Paesi dell’est, mantenendo però il conveniente flusso di esportazioni verso l’Europa occidentale.

(Associated Medias)- Tutti i diritti sono riservati