Germania, ministro della Salute: “Alla fine dell’inverno tutti vaccinati, contagiati o morti”

di Mario Tosetti

“Quasi tutti (i tedeschi) alla fine dell’inverno saranno vaccinati, guariti o morti”, questa è la drammatica frase pronunciata dal ministro della Salute, Jens Spahn, in conferenza stampa a Berlino. Lo scenario descritto da Spahn è funzionale a proporre un appello alla cittadinanza affinchè si vaccini. Il ministro della Salute tedesco ha poi aggiunto: “Con la variante Delta ciò che ho sintetizzato è molto probabile. Le persone non vaccinate con grande probabilità contrarranno il Covid”. Insomma, a suo giudizio non si riuscirà a schivare la malattia: o contagio, o morte, almeno per chi sceglie di evitare il vaccino.

Nel frattempo la situazione in Sassonia presenta i connotati più critici da quando è iniziata la pandemia, tanto che si prospetta come imminente il momento di rendere necessario il triage in corsia. Il presidente della Camera dei medici, Erik Bodendieck, in proposito ha affermato: “Se la situazione non cambia bisognerà pensare a decidere chi debba essere trattato e chi no. Si dovrà attuare il triage e di questo parleremo questa settimana con le mie colleghe e i miei colleghi negli ospedali”.

La Sassonia ha disposto, inoltre, la chiusura di bar e discoteche e  disdetto i mercatini di Natale, secondo quanto si apprende dall’amministrazione regionale di Michael Kretschmer. Escluse le biblioteche, saranno chiuse tutte le istituzioni culturali e dedicate al tempo libero. Con un indice di contagio settimanale di 539,6 pazienti il 2G non basta più, ha affermato il governatore, spiegando però che nella sua regione non ci sarà un lockdown.

Secondo ultimi dati relativi alla diffusione del contagio in Germania contano 30.643 nuovi contagi e 62 vittime dovute al coronavirus o alle relative complicazioni. I dati emergono dall’analisi effettuata dal Robert Koch Institute, l’agenzia incaricata dal governo di Berlino di monitorare l’andamento della pandemia. In particolare si tratta di 7.036 nuovi contagi rispetto alla domenica precedente. Sulla base di questi dati, l’incidenza su 100mila abitanti a sette giorni è salita alla cifra-record di 385,5, rispetto al dato del giorno precedente, pari a 372,2 casi ogni 100mila persone.

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