Gerusalemme, nuovi scontri al confine con Gaza: prima prova per il nuovo governo

di Carlo Longo

Il neonato governo del primo ministro Naftali Bennett, che è riuscito a ottenere la maggioranza spodestando dopo 12 anni consecutivi Benjamin Netanyahu, è già messo a dura prova. Sono stati schierati a Gerusalemme circa 3.800 agenti di polizia,  a distanza di pochissimo tempo dall’ultimo conflitto con Hamas e i gruppi della Striscia di Gaza, in vista della marcia nazionalista ebraica. 

Si sono registrati scontri al confine con la Striscia di Gaza tra militari israeliani e palestinesi. I soldati hanno sparato lacrimogeni e proiettili di gomma per disperdere i manifestanti. Secondo quanto riporta la stampa locale uno di loro è stato colpito alla gamba riportando ferite leggere. Il lancio di palloni incendiari dall’enclave palestinese ha determinato il propagarsi di incendi nel sud dello Stato ebraico.

E’ così stato dichiarato lo stato di allerta alto per la “Marcia delle bandiere”, manifestazione che vuole celebrare la riunificazione israeliana dei due settori della città in seguito alla Guerra dei sei giorni del 1967.

Per quanto riguarda l’itinerario della manifestazione il corteo procede lungo le mura della Città Vecchia per poi arrivare al Muro del Pianto, ma il culmine si riscontra in prossimità della Porta di Damasco: per la sua posiziome è uno dei principali ingressi della città, da sempre uno dei luoghi più sensibili alle frizioni tra la popolazione israeliana e quella palestinese e dove in occasione dell’evento nazionalista si terranno balli di massa.

I timori sono legati soprattutto al fatto che i principali partiti palestinesi, al-Fatah e Hamas, hanno già lanciato i propri messaggi alla popolazione dei Territori Occupati chiedendo di mobilitarsi e di dar vita a espressioni di “collera”. Il Movimento islamico ieri sera ha avvertito che la manifestazione ultra-nazionalista ebraica  “è come esplosivo che causerà una nuova campagna per proteggere Gerusalemme e la moschea al-Aqsa” e ha esortato arabo-israeliani e palestinesi di Gerusalemme Est ad “affrontare” i partecipanti alla marcia. 

Secondo quanto dichiarato dal capo di Stato maggiore israeliano, Aviv Kochavi: “La situazione nella sfera palestinese è volatile e siamo pronti per una ripresa dei combattimenti”. Anche il premier palestinese, Mohammed Shtayyeh, ha avvertito la popolazione delle “pericolose ripercussioni” che possono derivarre dalla manifestazione di “coloni estremisti nella Gerusalemme occupata”, definendola “una provocazione e aggressione che deve finire”

Per questi motivi, dei 3.800 agenti impegnati, ben 2mila sono  a protezione del corteo, mentre l’esercito ha elevato lo stato di allerta nella zona vicina a Gaza e ha predisposto altre batterie di difesa Iron Dome per il timore di un nuovo lancio di razzi dalla Striscia.

 

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