Giorgia Meloni al Consiglio europeo: “Passi avanti in tema migranti”

Giorgia Meloni al termine della sessione del Consiglio europeo si è detta soddisfatta. Secondo quanto dichiarato dalla premier c’è stato un cambio di rotta sui migranti, il bilaterale con Macron è stato proficuo, non ci sono motivi per ritenere che l’Ue non paghi all’Italia la terza tranche del Pnrr e il sistema bancario europeo le appare stabile

di Corinna Pindaro

“L’Italia può dirsi molto soddisfatta delle conclusioni del Consiglio europeo”, ha affermato la presidente del Consiglio, Giorgia Meloni, a Bruxelles al termine della sessione.

Anzitutto, per quanto riguarda il tema dei migranti Meloni ha fatto sapere di aver registrato “un cambio di passo impresso nello scorso Consiglio ma adesso la migrazione rimane una priorità degli obiettivi dell’Ue” con una “verifica dell’implementazione dei risultati nel prossimo Consiglio europeo. Questo dimostra che non si trattava di uno spot e di un’iniziativa singola. Lavoriamo alla concretezza dei risultati che mi sembrano buoni e dimostrano la buona fede nell’affrontare questa materia”.

La premier ha aggiunto: “Ho posto il tema della Tunisia, anche in Consiglio europeo, nel senso che forse non sono tutti consapevoli dei rischi che si stanno correndo rispetto alla Tunisia e della necessità di sostenere una stabilità in una nazione che ha forti problemi finanziari e che se non dovessimo affrontare quei problemi rischia di scatenare un’ondata migratoria oggettivamente senza precedenti. Quindi sicuramente c’è molto impegno su questo, ne ho parlato anche con il commissario Gentiloni che sarà lì nei prossimi giorni per cercare di fare quello che chiaramente la commissione può fare anche se a monte la questione cardine fondamentale è il Fondo monetario internazionale”. Pertanto, ha evidenziato Meloni “un lavoro diplomatico che va fatto per convincere entrambe le parti, Fmi e Governo tunisino, a chiudere questo accordo perstabilizzare finanziariamente la regione”.

La presidente del Consiglio si è poi detta soddisfatta del bilaterale avuto con il presidente francese Emmanuel Macron. “E’ stato un incontro lungo e ampio sullo senario e la situazione complessa sul fronte geopolitico. C’è voglia di collaborare”, ha fatto sapere Meloni. Di tono analogo il commento di Macron: “Con Giorgia Meloni abbiamo avuto una discussione molto buona che ci ha permesso di chiarire molti argomenti e di definire le questione sulle quali possiamo agire insieme”.

In particolare, ad una domanda circa la posizione francese sul nucleare e l’eventuale condivisione da parte dell’Italia la premier ha risposto: “Io condivido la posizione della neutralità tecnologica, quindi sì, penso che oltre le tecnologie che possono garantire gli obiettivi che l’Ue si è data, debbano essere riconosciute anche altre tecnologie che rispettano determinati target, a prescindere se il nucleare sia usato o no in una nazione”.

A proposito del Pnrr, eredità del governo guidato da Mario Draghi, la presidente del Consiglio si è mostrata serena. “No, non vedo assolutamente rischi che l’Ue non paghi la terza tranche del Pnrr”, ha assicurato Meloni che ha poi specificato “C’è un lavoro molto serio, collaborativo, noi abbiamo ereditato una situazione che sicuramente richiede di lavorare molto velocemente, è quello che stiamo facendo assieme alla Commissione. Ho parlato ora con Ursula von der Leyen e mi sembra che la Commissione apprezzi molto il lavoro serio dell’Italia”.

Rassicurazioni pervengono anche sul sistema bancario, “parliamo di un sistema i cui fondamentali sono stabili e solidi, non mi pare ci siano particolari preoccupazioni”, ha detto la premier.  Tuttavia per quanto riguarda il Meccanismo europeo di stabilità, non ancora ratificato dall’Italia, Meloni ha glissato l’argomento spiegando che la questione “non va discussa a monte ma a valle e nel contesto in cui opera. Il riferimento alla governance economica non è fatto a caso, e anche ad altri strumenti, che sono più efficaci in questo momento. Stamattina abbiamo discusso di unione bancaria e in tema di backstop il Mes è una sorta di Cassazione, l’Unione bancaria sono il primo e il secondo grado. È un ragionamento che bisogna fare in un quadro complessivo”.

La questione relativa ai biocarburanti secondo Meloni “non è una partita persa”. “Stiamo dimostrando come anche i biocarburanti (la tecnologia sponsorizzata dal governo italiano, ndr) rispettino le emissioni zero: se una tecnologia risponde a quei target che ci siamo fissati, quella tecnologia può essere utilizzata”, ha dichiarato la presidente del Consiglio.

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