Giorgio Palù si dimette dalla presidenza dell’Aifa e attacca Schillaci

Palù ha criticato il ministro della Salute, Orazio Schillaci, e il governo per le decisioni prese riguardo all’organizzazione dell’ente. La decisione di rinuncia è stata causata principalmente dal rifiuto di estendere il contratto di un anno, una situazione che Palù ha definito “umiliante”

di Carlo Longo

Giovedì sembrava una giornata come le altre presso l’AIFA, l’Agenzia Italiana del Farmaco recentemente riformata, con la squadra di leadership pronta per essere fotografata. L’agenzia gestisce approvazioni di prodotti farmaceutici che generano un costo annuo di circa 24 miliardi di euro per le casse pubbliche e dieci miliardi per i cittadini. La serenità è stata interrotta quando il presidente Giorgio Palù ha letto un documento annunciando la sua rinuncia, solamente dieci giorni dopo aver preso il ruolo.

Palù, professore di microbiologia e ex presidente dell’ente, ha criticato il ministro della Salute e il governo prima di lasciare l’organizzazione in uno stato di shock. “Siamo al disastro”, hanno commentato alcuni osservatori. Dopo un anno di duro lavoro sulla riforma da parte dell’esecutivo e del ministero, l’incarico del presidente è stato accettato e poi subito perso. La ragione del ritiro potrebbe risiedere nel contratto di un anno, circostanza già conosciuta da Palù.

“Bisogna considerare offensivo e umiliante per me e per il mio profilo scientifico e professionale avere un mandato di un solo anno”, ha commentato Palù, il quale non poteva neanche ricevere un compenso per il suo ruolo, secondo la riforma che lui stesso ha aiutato a creare.

Palù ha cercato di negoziare un’estensione del suo contratto, anche cercando di coinvolgere vari esponenti politici della maggioranza. Il tentativo non è andato a buon fine: non c’è stata alcuna “legge Palù”. A ciò si aggiunge la mancata concessione dei posti di lavoro che aveva proposto, tra cui la nomina del suo fidato dirigente AIFA, Gianluca Polifrone, come direttore amministrativo.

“La mancanza di accordo con il ministro e l’assenza di risposte dal governo mi hanno costretto a dimettermi”, ha concluso. Il microbiologo si è dimesso senza risparmiare critiche verso il Ministro della Salute e il governo: “L’assenza di considerazione da parte del Ministro per le decisioni prese per l’AIFA è inaccettabile”.

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