Giustizia, Casellati: “Basta barbarie, riforma improrogabile, sgomenta per le vicende Csm”

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di Emilia Morelli

giustizia-casellati-riformaSi prospetta come necessaria una fase di riforme capace di porre fine alla “barbaria giustizialista”, questi i termini in cui si esprime la Presidentessa  del Senato, Elisabetta Casellati, in un’intervista a La Stampa rilasciata al giornalista Paolo Festuccia. La Presidentessa si definisce “sgomenta per le vicende del Csm” e, pur non potendo entrare nel merito delle dinamiche interne dei partiti, invoca un comune senso di responsabilità. In particolare in relazione agli equilibri politici, che vedono oggi al governo un equipe di tecnici chiamati a far fronte all’emergenza pandemica ed economica, la Casellati commenta: “In un quadro così articolato è fisiologico che ci possano essere conflittualità dovute alle diverse sensibilità politiche. Sono certa che il senso di responsabilità nei confronti di un Paese fiaccato dalla pandemia, ma con grande voglia di rimboccarsi le maniche, prevarrà sugli interessi di parte”.

Il tema delle riforme è, poi, un tema avvertito come essenziale. Riforme per la ripartenza ma, anche, riforme per essere competitivi in un’economia globale e in cui le leggi del profitto  e del mercato sono sempre più evolute. In proposito la Presidentessa spiega che occorre “ammodernare il Sistema Paese. Nella Pubblica Amministrazione come nella giustizia, nel fisco come negli appalti pubblici le parole d’ordine devono essere: semplificare e sburocraticizzare. Non raggiungere questo obiettivo significherebbe perdere il treno del Recovery e buttare alle ortiche i soldi dell’Unione Europea”.

Snellimento dell’apparato burocratico, dunque, ma non solo. Elisabetta Casellati è conscia di come un’eccessiva promiscuità tra circuito d’informazione e giudiziario si sia rivelato controproducente nel tempo e abbia alimentato la faida tra i partiti che si definiscono giustizialisti e  quelli che si proclamano garantisti. “Il tema della giustizia non può essere ridotto ad una guerra tra opposte “tifoserie”. Mi auguro che una volta per tutte possa aprirsi una fase di riforme che metta fine a questa barbarie”, asserisce la Casellati.  Ci si riferisce al recente episodio in cui Luigi di Maio, Ministro degli Esteri, ha pubblicamente avanzato le sue scuse a nome del M5s, per l’atteggiamento tenuto dal partito nei confronti del sindaco di Lodi Uggetti assolto, poi, nel merito. “Mi è piaciuto molto il coraggio del Ministro degli Esteri Di Maio- dichiara la Presidentessa del Senato- che ha definitivamente sposato l’unica linea possibile secondo la nostra Costituzione, quella del garantismo”.

Elisabetta Casellati conosce bene cosa voglia dire essere esposti a gogna mediatica. La Presidentessa del Senato è stata oggetto di aspre critiche a mezzo stampa, ma anche da parte dei partiti, a causa di un presunto uso distorto dei voli di Stato. La Casellati non si scompone al richiamo di questo episodio ed incalza “Non hanno letto bene le norme e i dati sui voli di Stato. Non ho violato nessuna legge. Quanto alle valutazioni di opportunità, non sono io a decidere della mia sicurezza personale e sanitaria, tant’è che, fino a quando mi è stato consentito prima del Covid, ho viaggiato, anche per le missioni istituzionali all’estero con treni e voli di linea. E’ falso che abbia effettuato 124 voli di Stato in meno di un anno e sono false le notizie sui costi”.

Confondere i profili social o le agenzie di stampa con le aule dei tribunali è certamente un aspetto patologico del sistema ma non è di sicuro l’unico male. In relazione all’organo di autogoverno della magistratura la Casellati afferma “Le vicende che da tempo interessano il Csm  e più in generale la magistratura mi lasciano sgomenta. La mia esperienza al Csm è stata positiva – l’attuale Presidentessa del Senato è stata membro del Csm dai 2014 al 2018- perché l’ho vissuta con una forte volontà di innovazione e riforma. Tant’è che nel Luglio 2016, in una seduta plenaria, ho proposto il sorteggio dei magistrati da candidare al Csm. Questa è l’unica riforma compatibile con la Costituzione che può arginare la deriva correntizia”. Un nodo irrisolto resta, comunque, un’eccessiva politicizzazione di un  organo che, invece, per definizione dovrebbe essere terzo alle vicende politiche.  Del problema ne è ben consapevole Elisabetta Casellati che, in proposito, asserisce: “Il Csm aveva approvato nel 2015 la mia proposta di impedire ai magistrati impegnati in politica di tornare a svolgere funzioni giudiziarie. Già allora avevamo ritenuto all’unanimità che le porte girevoli potessero compromettere l’autonomia e la terzietà che sono il Dna dei magistrati”.

L’intervista alla Presidentessa del Senato continua con dei cenni al ruolo di primaria importanza  che deve rivendicare il Parlamento, alla necessità che vengano predisposte norme idonee a tutelare la sicurezza dei lavoratori, predisporre un piano di azione capace di arginare i danni derivanti dai cambiamenti climatici e presidiare alla tutela del territorio, la rinnovata fiducia per una ripresa economica e un’uscita dalla pandemia supportata dagli incoraggianti dati rilevati da Bankitalia, Fmi e Istat. Infine da donna si chiede alla Casellati di commentare la situazione per cui, con la pandemia, troppe donne e madri hanno perso il lavoro ed in particolare se col rinnovo dei consigli di amministrazione di aziende a prevalente capitale pubblico si vedrà qualche donna ai vertici aziendali. Su questo argomento la Casellati glissa: “Le donne non mancano e non sono mai mancate nelle aziende come in tutti i settori della società. Date spazio al loto talento e non vi deluderanno”.

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