Governo, Conte: “Vogliamo risposte chiare e subito, altrimenti ce ne andiamo”

di Emilia Morelli

La maggioranza di governo traballa a giorni alterni. Dopo l’incontro tra il leader del Movimento 5 Stelle, Giuseppe Conte, ed il premier, Mario Draghi, i pentastellati minacciano nuovamente la crisi di governo se non otterranno subito risposte concrete alle esigenze sollevate dal Movimento e sottoposte a Draghi in occasione del colloquio con Conte. “Il M5s c’è se agisce secondo le priorità, altrimenti no”, ha fatto sapere il presidente dei 5 stelle.

Tra le richieste di Conte rientra il taglio del cuneo fiscale, il salario minimo, la disciplina del Reddito di Cittadinanza e il Superbonus.   “Nel documento non troverete bandierine, né un libro dei sogni, trovate le urgenze del Paese. E se a queste urgenze, in una situazione serissima, drammatica, non si dà una risposta, capite che non ci sono le condizioni per continuare a condividere una responsabilità rispetto a processi decisionali in cui noi siamo stati marginali”, ha sottolineato Conte.

Nonostante i tentativi di Draghi di trovare una composizione ai dissapori con i pentastellati, il Movimento non demorde al punto che c’è chi ipotizza che questo stato di instabilità, che sottintende una possibile crisi, possa divenire una condizione permanente che accompagnerà il governo fino alla scadenza del mandato. Sui tempi dello strappo Conte ironizza: “Partite per le vacanze – dice ai giornalisti – vi aggiorneremo”. Intanto il Pd ha chiesto ai pentastellati conto del documento consegnato al premier e il segretario dei dem ha commentato in maniera chiara: “Il governo Draghi è per noi l’ultimo della legislatura”. Il pentastellato scissionista Luigi Di Maio, che ha dato vita ad “Insieme per il futuro”, un gruppo parlamentare a sè, ha invitato i suoi ex colleghi di partito ad un atto di responsabilità. “Aprire una crisi di governo significa prestare il fianco alla propaganda di Putin, che a sua volta otterrebbe l’obiettivo di sgretolare il nostro governo”, ha detto il ministro degli Esteri. Molto diversa la posizione di Italia Viva che, per voce di Ettore Rosato, evidenzia: anche in caso di addio del M5s, il premier “ha la forza di andare avanti, non solo numerica ma anche politica, data dalle cose che sta facendo”.

Tuttavia, la maggioranza si misurerà a breve con il voto al Senato sul dl Aiuti e i pentastellati hanno minacciato, in maniera tutt’altro che velata, la possibilità che, se non ricevano risposte, disertino la votazione. Se da un lato avanza lo spauracchio di elezioni anticipate dall’altro lato c’è chi riterrebbe utile un Draghi Bis. Visti i continui scalpitii del leader del Carroccio, Matteo Salvini, giungono inaspettati i commenti del leghista Massimiliano Fedriga, presidente del Friuli Venezia Giulia e della Conferenza delle Regioni: “Con il presidente del Consiglio Draghi l’Italia è un punto di riferimento europeo, e anche per chi guarda all’Europa. Credo che il governo Draghi stia svolgendo un ruolo fondamentale di affidabilità, certezza, e anche capacità di visione prospettica”, ha evidenziato Frdriga aggiungendo che: “la Lega è sempre stata molto compatta su questo governo All’interno di una maggioranza così eterogenea è ovvio che bisogna trovare obiettivi strategici condivisi. E ce ne sono”.

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