Governo Meloni: la famiglia spinge Berlusconi a maggiore equilibrio e il dialogo riparte

GIORGIA MELONI

Redazione

Un fine settimana con i figli (Marina e Pier Silvio) e gli amici più fidati (Gianni Letta e Fedele Confalonieri) spinge Silvio Berlusconi a maggiore prudenza e, dopo gli insulti e i toni accessi, a riprendere i colloqui con il premier in pectore Giorgia Meloni. Una nuova fase che ha portato subito ad un obiettivo importante che è un incontro tra Meloni e Berlusconi previsto domani a Roma. Secondo quanto si apprende da fonti di Fratelli d’Italia e Forza Italia, oggi ci sono stati contatti telefonici tra i due leader che domani si vedranno di persona  in Via della Scrofa, sede di Fratelli d’Italia.

Queste novità e questa ripresa di contatti diretti tra i due leader mette di fatto fuori gioco una sempre aggressiva e determinata Licia Ronzulli, che, stando ad alcune fonti, persa la possibilità di avere un ministero starebbe tentando  comunque di farsi eleggere capogruppo a Palazzo Madama, e di mettere a capogruppo della Camera il fidato Giorgio Mulè, al posto di Paolo Barelli. Ancora dubbi invece sul suo tentativo di  convincere Berlusconi a recarsi senza alleati al Quirinale per le consultazioni, e così andare da solo, scortato soltanto dai suoi capogruppo di Camera e Senato. Una partita a scacchi complicata che per alcuni versi sembra un vero e proprio regolamento di conti interno a Forza Italia.

Nel week end Meloni non ha poi mancato di rispondere alle opposizioni. “Gli attacchi scomposti della sinistra negli ultimi giorni rappresentano un vero e proprio insulto ai cittadini che hanno scelto da chi essere rappresentati”, ha scritto sui social la leader di Fratelli d’Italia. Nel centrodestra intanto ancora impazza la battaglia per la formazione del nuovo governo, con nomi vari che entrano ed escono dalle varie liste che girano vorticosamente tra le segreterie. Dall’opposizione invece continuano le critiche per l’elezione dei presidenti di Camera e Senato, con l’insediamento di Lorenzo Fontana e Ignazio La Russa. Paradossalmente il nome più divisivo sembra essere quello dell’ultra cattolico leghista.

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