di Carlo Longo
Avvenuta la pubblicazione in Gazzetta Ufficiale del decreto legge concernente le norme sul Green Pass all’interno dei luoghi di lavoro. Dalla precedente formulazione risulta eliminata la previsione secondo cui, in assenza di Green Pass, i dipendenti sarebbero andati incontro ad una sospensione dal lavoro mentre resta intatto l’obbligo di esibire la certificazione per poter accedere ai locali di lavoro. Chiunque venga sorpreso in assenza di certificato vaccinale sarà considerato assente ingiustificato e la sanzione sarà la sospensione dello stipendio. La normativa si applicherà anche ai componenti della Camera e ai magistrati ordinari, amministrativi, contabili e militari, i componenti delle commissioni tributarie. Restano, invece, esclusi dall’applicazione della disciplina gli avvocati e gli altri difensori, i consulenti, i periti, i testimoni e le parti del processo.
Le nuove norme entreranno in vigore dal 15 ottobre. Per le imprese con meno di 15 dipendenti dopo un’assenza ingiustificata dal lavoro per mancanza di green pass, protratta per oltre 5 giorni, “il datore di lavoro può sospendere il lavoratore per la durata corrispondente a quella del contratto di lavoro stipulato per la sostituzione, comunque per un periodo non superiore a dieci giorni, rinnovabili per una sola volta, e non oltre il predetto termine del 31 dicembre 2021”. Resta da chiarire, in base a linee guida che saranno emanate a breve, come i datori di lavoro dovranno adempiere all’obbligo di controllo sui dipendenti.
La nuova disciplina introduce, inoltre, una piccola modifica in relazione al periodo di validità dei pass: 12 mesi per chi è risultato positivo dopo il quattordicesimo giorno dalla somministrazione della prima dose di vaccino, o a completamento del ciclo. Per chi ha contratto la malattia e si vaccina, il pass varrà dal giorno della somministrazione, senza aspettare il quindicesimo.
A fronte della normativa che rende obbligatorio il Green Pass da più parti, tra cui i sindacati e la Lega di Matteo Salvini, si è promossa l’istanza di rendere gratuiti i tamponi, che costituiscono per 48 ore un mezzo analogo al vaccino per ottenere la certificazione. In proposito Mario Draghi si è convintamente detto contrario in quanto si sarebbe reso concreto il rischio di rallentare la campagna vaccinale e, di fatto, fino al 31 dicembre le farmacie e le altre strutture convenzionate con il sistema sanitario dovranno effettuare i tamponi ad un prezzo calmierato di 15 euro per i maggiorenni ed 8 per i minorenni.
Se alcuni nell’obbligatorietà nei luoghi di lavoro della certificazione vede una minaccia alla propria libertà di autodeterminazione, c’è anche chi vi coglie uno spiraglio di ritorno alla normalità soprattutto per quanto riguarda settori piegati dalla pandemia quali lo sport, lo spettacolo e la cultura. La capienza di stadi, palazzetti, teatri e cinema potrebbe aumentare al 75-80% fra fine settembre e inizio ottobre.
“Il governo ha preso un impegno preciso e il 30 settembre ci sarà una valutazione credo che ci saranno le condizioni per procedere a un ampliamento delle capienze per teatri e cinema. Credo ci possa essere una tappa intermedia sull’aumento che può prevedere un 75-80% per poi guardare nelle prossime settimane all’obiettivo del 100%”, – ha spiegato Andra Costa, sottosegretario al Ministero della Salute.
Il Ministro della Cultura, Dario Franceschini, si è fatto portatore di un chiaro messaggio volto a rilanciare il settore: “La mia posizione è nota, formale, oggetto anche di una lettera inviata al presidente del Consiglio e al ministro della Salute: alla luce delle regole che sono state tolte in altri settori che hanno le persone vicine, credo che in presenza di mascherine, green pass, controlli come ci sono all’ingresso di cinema teatri, musei, luoghi in cui si sta seduti, zitti, non si mangia, ci siano le condizioni per superare i limiti attuali di capienza all’aperto e al chiuso. Credo che sia questa la direzione da perseguire: le modalità e le condizioni di questo allargamento saranno oggetto di una decisione collegiale del governo”.
Ancora non risulta una convocazione in merito, ma la settimana prossima potrebbe essere un importante momento di riflessione in quanto saranno disponibili i primi dati significativi relativi alla curva dei contagi nella popolazione scolastica a due settimane dal ritorno in classe. Un indice a cui da inizio pandemia si guarda con attenzione e che potrebbe diventare uno snodo cruciale per decisioni volte a rivedere alcune previsioni oggi vigenti, ad esempio la capienza per gli spettacoli al chiuso. Con il Green pass, sperano di iniziare a vedere una luce infondo al tunnel anche i gestori delle discoteche chiuse ormai da un anno e mezzo.
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