In un’intervista al Wall Street Jounal il presidente ucraino ha comunque ribadito che l’operazione avrà costi elevati e ribadito la necessità di disporre di caccia da combattimento. Dal canto suo Peskov ha fatto sapere che Putin è pronto a utilizzare metodi pacifici per raggiungere gli obiettivi “dell’operazione speciale ma l’Occidente non gli lascia altra scelta”
di Corinna Pindaro
Il presidente ucraino Volodymyr Zelensky ha rilasciato un’intervista al Wall Street Journal in cui ha fatto sapere che l’Ucraina è “pronta a lanciare la controffensiva per liberare i territori occupati dalle forze russe”. “Crediamo fermamente che ci riusciremo. Non so quanto tempo ci vorrà. Ad essere onesti, può andare in diversi modi, completamente diversi. Ma lo faremo e siamo pronti”, ha fatto sapere Zelensky. Il presidente ucraino ha poi specificato che la controffensiva avrò dei costi elevati ed è tornato a chiedere armi all’Occidente ribadendo la necessità di avere a disposizione i caccia da combattimento.
“Tutti sanno che qualsiasi tipo di controffensiva, senza una superiorità nei cieli, è molto pericolosa. Immaginate i sentimenti di un soldato che sa di non avere un ’tetto’ sopra di lui e non capisce perché, invece, i Paesi vicini ne hanno uno. Tutti dovrebbero capire l’importanza di proteggere i cieli. Non capisco quale sia il vero problema con i caccia moderni”, ha spiegato Zelensky.
Dal canto suo, secondo la narrazione del conflitto a cui siamo ormai abituati, Mosca ha fatto sapere che “il Presidente Putin è stato, è e continuerà ad essere aperto a qualsiasi contatto per raggiungere i nostri obiettivi con mezzi diversi dall’operazione militare speciale. Se è possibile, sarebbe preferibile”. Lo ha detto il portavoce del Cremlino , Dmitry Peskov in un’intervista rilasciata alla televisione russa. Secondo Peskov Putin è pronto ad utilizzare mezzi pacifici per raggiungere gli obiettivi dell’operazione militare speciale. Tuttavia, la colpa + dei “Paesi dell’Occidente che non ci lasciano altra scelta”.
Peskov ha, inoltre, escluso qualsiasi possibilità che i negoziati di pace possano svolgersi in Francia. “La Francia non può essere classificata come uno Stato neutrale che può affermare di essere un moderatore, ad esempio, come il Brasile, come la Cina, come i Paesi africani. La Francia non può più farlo, perché è di fatto un partecipante attivo in questo conflitto, e un partecipante da parte ucraina”, ha detto Peskov in risposta alla proposta di Macron di tenere un un vertice di pace sull’ Ucraina a Parigi.
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