di Mario Tosetti
Il generale Figliuolo annuncia che, molto probabilmente, nel prossimo step della campagna vaccinale, considerati gli attuali scenari della pandemia, “potrebbe essere prevista la necessità di almeno un’ulteriore dose” di farmaco contro il Coronavirus e quindi un terzo richiamo.
Il generale ha prospettato, inoltre, il necessario scenario secondo cui “gradualmente nei prossimi mesi” la gestione commissariale dell’emergenza venga sostituita da una gestione decentralizzata “delle attività sanitarie da parte delle amministrazioni centrali e locali competenti”. Secondo il Commissario straordinario entro settembre sarà vaccinata dell’80% della popolazione, compresi i 12-15enni. Per un totale di 54,3 milioni di italiani.
Uno dei passaggi che Figliuolo intende compiere così da avvantaggiare una gestione decentralizzata dell’emergenza è la progressiva eliminazione degli hub vaccinali, per passare “ad un sistema di “vaccinazioni delocalizzate”, molto più capillare e prossimo ai cittadini”. Così facendo si dovrebbe facilmente completare la campagna di immunizzazione delle categorie più fragili e degli over 80. Secondo Figliuolo il discrimine che ha costituito un vero e proprio “punto di svolta” della campagna vaccinale è stata la capacità di accelerare l’inoculazione delle dosi alle categorie a rischio il che ha consentito “il repentino calo di ricoveri e dei morti”.
In buona sostanza, quindi, spariranno gli hub e i grandi centri. Dall’autunno per la vaccinazione anti Covid si punterà sempre di più su medici di famiglia e farmacie. Nicola Zingaretti, Presidente della Regione Lazio rivendica la paternità del modello che sarà adottato su scala nazionale.
“Da settembre via via procederemo alla chiusura degli hub vaccinali che sono serviti per impostare la campagna”ha detto il presidente regionale del Lazio inaugurando, da una farmacia nel centralissimo quartiere Prati a Roma, la vaccinazione con il preparato di Johnson&Johnson, nelle farmacie della sua regione. L’orientamento, col procedere della campagna di immunizzazione anti Covid, è, per l’appunto, quello di “affidare “tutto – sono sempre parole di Zingaretti – alla rete dei medici di famiglia e delle farmacie”.
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