I primi passi di Milei in Argentina, peso svalutato del 50% rispetto al dollaro, soppressi i ministeri “sociali”

Il presidente Milei introduce significativi cambiamenti economici in Argentina, iniziando dalla svalutazione del peso e tagliando la spesa pubblica. Fondi monetari internazionali applaudono i suoi primi passi nonostante le preoccupazioni per l’impatto sull’ambito sociale del paese

di Mario Tosetti

Accantonate le idee riguardo la completa dollarizzazione e l’eliminazione della banca centrale, il nuovo presidente argentino Javier Milei ha implementato i suoi primi interventi economici. Il cambio peso-dollaro è stato drasticamente ridotto, fissato ora a 800 peso per dollaro. Una svalutazione che che la banca centrale si adopererà per aumentare in futuro, con ulteriori riduzioni del valore relativo della moneta nazionale del 2% al mese.

Inoltre, sono state annunciate una serie di riduzioni nella spesa pubblica e nei sussidi, con l’obiettivo di raggiungere un surplus primario nel prossimo anno, ovvero un bilancio positivo tra entrate e spese pubbliche prima che gli interessi sui titoli di Stato siano pagati. Il Fondo Monetario Internazionale ha applaudito le iniziative di Milei, nonostante le sue politiche di austerità abbiano creato, in passato, numerosi disastri economici in Argentina.

“Non ci sono soldi” ha detto Milei nel giorno del suo insediamento. Poco dopo, modificava le norme sul nepotismo per poter nominare sua sorella Segretaria Generale di Presidenza. Lo slogan “Non ci sono soldi” è stato ripreso anche dal neo ministro dell’Economia Luis Caputo nel suo primo discorso televisivo. La cura proposta per rimediare a un’economia disastrata dalla dipendenza dal debito, a detta del ministro, include terapie d’urto e misure di austerità come la riduzione del numero dei ministeri e la sospensione di lavori pubblici.

Tutti i ministeri dedicati alla società – Istruzione, Salute, Lavoro e Affari Sociali, Cultura, Ambiente – sono stati significativamente ridotti e sono rimasti solo quelli che proteggono l’individuo e la proprietà privata. La cura di Milei, per il momento, piace alle aree finanziarie. Le ricchezze portate fuori dal paese sono ora più sicure di prima, e le imminenti privatizzazioni promettono buoni affari agli investitori privati.

Emergono tuttavia alcune preoccupazioni sulla fattibilità delle politiche. Alcune di queste misure vengono viste come potenzialmente efficaci ma caotiche e non parte di un piano più organizzato. Un economista di Bloomberg, ad esempio, ha osservato che tagliare i finanziamenti alle province senza ridurre le spese semplicemente sposterebbe il deficit ad un altro livello della catena della spesa pubblica. La banca centrale nel frattempo ha dichiarato che continuerà a finanziare il deficit fiscale del governo mentre cerca altre opzioni di finanziamento sul mercato. L’Argentina chiederà al Fondo Monetario Internazionale di rinunciare al prossimo rimborso del debito.

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