Il 25 aprile di Sergio Mattarella: “Tener viva la memoria di un periodo drammatico della nostra storia”

Il presidente della Repubblica, Sergio Mattarella, si appresta a rendere omaggio alla festa della Liberazione con un tour che dall’Altare della Patria lo conduce in Piemonte, in visita presso alcuni dei luoghi simbolo della resistenza

di Mario Tosetti

Ogni anno il 25 aprile si festeggia la liberazione dell’Italia dal regime fascista ed il presidente della Repubblica, simbolo dell’Italia democratica, si appresta a rendere omaggio alla festività. Già  alla vigilia del 78esimo anniversario della Liberazione, il 24 aprile 2023, nel corso dell’incontro al Quirinale con una rappresentanza delle Associazioni Combattentistiche e d’Arma il presidente della Repubblica ha lodato “l’impegno e la determinazione che le associazioni impiegano ogni giorno per tener viva la memoria di un periodo tra i più drammatici della nostra storia contribuendo in ampia misura a far conoscere e non dimenticare quanti hanno lottato per la difesa degli ideali di indipendenza e di libertà che permisero la liberazione dell’Italia dall’oppressione nazi-fascista”.

La giornata del 25 aprile del Capo dello Stato comincerà all’Altare della Patria a Roma dove deporrà una corona insieme alla presidente del Consiglio Giorgia Meloni e ai presidenti di Camera e Senato.

La seconda tappa di Mattarella è in Piemonte, a Cuneo. La città è considerata esempio dei valori civili della resistenza tanto che, per i sacrifici delle sue popolazioni e per la sua attività nella lotta partigiana, è stata insignita della Medaglia d’Oro al Valor Militare il 1 agosto 1947.

Borgo San Dalmazzo sarà la terza tappa del tour di Mattarella. Il comune in provincia di Cuneo è stato insignito della medaglia d’oro al merito civile dal presidente Ciampi nel 2011 per l’aiuto offerto dagli abitanti agli ebrei. Qui, infatti, ci fu uno dei campi di concentramento istituiti in Italia attivo dal settembre 1943 al febbraio 1944.  Qui Mattarella deporrà una corona d’alloro al Memoriale della deportazione e visiterà il Museo Memo4345.

L’ultima tappa sarà a Boves dove il presidente della Repubblica renderà omaggio alla statua sorta in memoria delle vittime dell’eccidio di Boves. Questa città è nota per essere patria di una delle prime formazioni partigiane e aver ospitato un reparto di militari che vi si rifugiò per resistere alle truppe tedesche che, come rappresaglia, diedero fuoco a 350 case, uccidendo 25 persone. Alla fine di dicembre del ’43 Boves subì un altro eccidio: 59 morti tra civili e partigiani.

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