Appare chiaro che dietro alla scelta di mantenere Stoltenberg alla guida dell’Alleanza vi è la volontà di dare un segnale di continuità, nonostante lui stesso in più occasioni abbia ribadito di non avere intenzione di ricandidarsi a ricoprire il ruolo tanto importante quanto certamente spinoso. Sono molti i dossier delicati da affrontare : primo tra tutti il conflitto in Ucraina, ma anche l’allargamento della Nato alla Svezia e la formula che dovrà essere trovata per garantire la sicurezza di Kiev.
Nelle scorse settimane il segretario generale Nato aveva affermato di non “vedere alcuno spazio per l’estensione del mandato. Il mio successore deve essere scelto dai 31 alleati. Io sono responsabile per le decisioni che vengono prese nell’alleanza tranne una, ossia la scelta di chi mi succederà”. E ha poi spiegato di avere altri piani” per il futuro.  Tuttavia, i media internazionali stavano già diffondendo l’indiscrezione secondo cui i Paesi Nato avrebbero chiesto a Stoltenberg di estendere il suo mandato in una situazione in cui un cambio di direzione sarebbe potuto essere dannoso. Evidentemente l’ex premier norvegese deve aver ritenuto valida la motivazione.