Il patrimonio culturale ucraino sotto assedio: la distruzione del teatro di Mariupol

Monastero Ortodosso della Lavra delle Sante Montagne e della Dormizione 

di Carla Macri

Il processo di distruzione dell’identità storico-culturale dell’Ucraina da parte di Putin procede inesorabile. L’ultimo bombardamento mirato verso siti culturali è avvenuto mercoledì 16 marzo contro il Teatro di prosa di Mariupol. Da giorni il teatro si era trasformato in un rifugio per centinaia di cittadini. Le poltrone erano state smantellate e usate come letti ed era stata allestita una cucina da campo per sfamare all’incirca milleduecento persone, stando alle stime del vicesindaco Serhiy Orlov.

A seguito dei bombardamenti circa 130 persone sono state recuperate dalle macerie, mentre il teatro ha perso il suo frontone, le colonne e la copertura. Di fronte allo sgretolamento dell’importante patrimonio culturale ucraino, l’Italia si è mostrata pronta a sostenere il paese nella ricostruzione del teatro. Il ministro Franceschini ha comunicato tramite un tweet l’impegno italiano da realizzare appena la situazione lo permetterà. Il presidente Volodymyr Zelensky ha ringraziato commentando “è un buon esempio da seguire”. Invito rivolto a stati ed Organizzazioni Internazionali per mobilitarsi contro l’epurazione culturale che si sta consumando nei villaggi e nelle città ucraine.

Il resto della città di Mariupol è quasi raso al suolo così come le piazze storiche di Kharkiv e Cherhiv, città situate sul confine nord-est con la Russia. Questa settimana è stato bombardato il monastero ortodosso della “Lavra delle Sante Montagne e della Dormizione” immerso nei monti della regione Donetsk, nell’est del paese. Il monastero risalente al XV secolo rappresentava un polo spirituale e mistico per i credenti, i quali si recavano per venerare l’icona Svyatogorsk della Madre di Dio, considerata miracolosa. La scorsa settimana è stata bombardata anche la chiesa in legno del villaggio Viazivka.

Il teatro di prosa di Mariupol bombardato 

Un importante testimonianza storica delle tradizioni locali che rientrava tra le trentamila chiese in legno costruite tra il XIV e il XVIII secolo nelle zone rurali dell’Ucraina, di cui attualmente otto sono patrimonio dell’Unesco. Sono state bombardate anche le aree adiacenti al Museo di storia locale di Ivankic, città situata ad ottanta chilometri a nord da Kiev e il parco di Babyn Yar di Kiev. Il museo storico di Ivankic ospitava venti dipinti di Maria Prymachenko.

Pittrice naif, impegnata nella trasfigurazione su tela della resistenza alla guerra e della cultura ucraina. Tra le opere maggiormente apprezzate risultano “I give my little star to children” datato 1983 e “I may this nuclear war could be cursed!” risalente al 1978, gli anni della guerra fredda. Il parco Babyn Yar è stato un luogo in cui si è consumata l’uccisione di massa di centinaia di ebrei, trasformato in un sito di commemorazione per gli ebrei morti per mano nazista durante la Seconda guerra mondiale.

L’attacco assume un particolare valore simbolico non solo per l’alto numero di ebrei presenti sul territorio, circa 140 mila secondo il censimento fatto dal Jewish Policy Research nel 2020, ma anche perché il capo della resistenza ucraina contro l’invasione russa, Zelensky, è ebreo. Di fronte all’inevitabile esposizione del patrimonio culturale ucraino ai bombardamenti russi, l’Unesco ha sollecitato le autorità ucraine a contrassegnare monumenti, musei e siti storici con il simbolo dello scudo blu e bianco nato dalla convenzione del 1954 per la protezione dei beni culturali firmata anche dalla Russia.

La minaccia di distruzione dei più importanti complessi culturali della nazione rimane reale. Kiev potrebbe perdere non solo la cattedrale di Santa Sofia e il monastero delle Grotte, entrambi patrimonio mondiale dell’Unesco, ma ulteriori siti le cui bellezza architettoniche e il ricco patrimonio culturale testimoniano secoli di storia locale e nazionale. Tra questi risultano il Museo di storia naturale, la chiesa di San Cirillo e le tante piccole residenze d’artista diventate nel tempo musei. In particolare il Museo Nazionale d’Arte di Kiev ospita le opere dei pionieri dell’arte geometrica astratta e dell’avanguardia nazionale.

opera di Maria Prymachenko “I may this nuclear war could be cursed

A nord-ovest dell’Ucraina si trova una delle città più antiche d’Europa, il cui centro storico è patrimonio dell’Unesco: Lviv, ossia Leopoli. Si tratta di un’immensa risorsa culturale e architettonica immersa nell’arte medievale, rinascimentale e nouveau, tipiche dell’Ucraina occidentale. Lo stile medievale e barocco cosacco animano anche l’Ucraina centrale ed orientale, mentre la Crimea, patria della cultura tartara, ospita mosche e palazzi risalenti al periodo tra il XV e il XVIII secolo, epoca del Khanato di Crimea, oltre ad antiche città greche e romane. L’avanzata russa penetra giorno dopo giorno nelle zone meno esposte durante le prime settimane di guerra come Leopoli e Mariupol, attualmente sotto assedio. L’invasione non riguarda solo il controllo dei territori, ma la distruzione dell’identità culturale, un’arma nelle mani di Putin per riscrivere la narrativa storica russa e ucraina.

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