Il sogno di Mattei, le aspirazioni della Meloni…Al via a Roma il vertice con l’ Africa

Inizia formalmente nella serata di oggi domenica 28 gennaio con la cena istituzionale al Quirinale  con il presidente Sergio Mattarella l’attesissimo vertice Africa Italia al quale parteciperanno 57 delegazioni, 25 capi di stato e di governo, i vertici europei, tra Ursula von der Leyen a Roberta Metsola, oltre ai rappresentanti dell’Onu, della Fao e del Fondo monetario.

Il clou domani con la conferenza, dal titolo ‘Un ponte per la crescita comune’, che prenderà il via lunedì alle 10:40 a Palazzo Madama, che eccezionalmente opiterá i lavori del summit. A dare il benvenuto agli ospiti sará il presidente del Senato Ignazio La Russa mentre ad aprire formalmente la plenaria  saranno il Presidente del Consiglio Giorgia Meloni e il ministro degli Esteri Antonio Tajani, ai quali seguiranno gli interventi del presidente dell’Unione Africana, Azali Assoumani, del presidente della Commissione dell’Unione Africana, Moussa Faki, del presidente del Parlamento Europeo, Metsola, del presidente del Consiglio Europeo, Michel, del presidente della Commissione Europea, von der Leyen, del vice segretario Generale delle Nazioni Unite Amina Jane Mohammed.

Denso il programma della giornata che prevede cinque sessioni di lavoro dedicate a temi,  tra cui la cooperazione economica e infrastrutturale, la transizione energetica, i flussi  migratori, la formazione professionale, la cultura, le migrazioni e la sicurezza, e alle quali parteciperanno undici ministri del nostro governo. Il vertice si concluderá alle 18,45 con l’intervento della premier e la conferenza stampa finale.

Un evento che accende i riflettori sull’Italia che aspira a recuperare quel ruolo di player nel Mediterraneo che ha ricoperto ai tempi della Prima Repubblica. Non a caso la Meloni ha voluto intitolare il suo Piano per l’Africa a Enrico Mattei, fondatore dell’Eni, tra gli artefici di quel miracolo che rese l’Italia una potenza economica di livello globale. Un richiamo che ha una grande forza evocativa ma apre anche a una visione nuova, che si spera non si fermi alla mera retorica, di un’ l’Italia che possa  rimettersi finalmente in gioco da protagonista sullo scacchiere internazionale, utilizzando la sua posizione geografica, le sue relazioni, i suoi legami storici, la sua credibilitá a favore di uno sviluppo basato sulla cooperazione su base paritaria. Un’Italia, che restituisca all’Europa, quella centralitá strappata al vecchio continente da nuovi grandi competitor, in primo luogo la Cina, che con la sua politica di moral suasion, ha “conquistato” l’Africa.

Il piano Mattei, che verrá ufficializzato domani, e la cui realizzazione, come anticipato nei mesi scorsi, sará affidata ad una cabina di regia che si riunirá in febbraio e  fará capo alla premier stessa e al ministro degli Esteri, ha l’obiettivo dichiarato “di consolidare processi di sviluppo integrato che favoriscano un diffuso miglioramento delle condizioni di vita delle popolazioni negli Stati africani partner” e poggia su seipilastri, distribuiti nei diversi quadranti del continente africano: istruzione/formazione; sanità; acqua e igiene; agricoltura; energia e infrastrutture. Secondo indiscrezioni l’Italia si accinge anche a lanciare un Fondo multilaterale per la realizzazione dei  progetti di cooperazione ai quali avrebbero già aderito sia gli Emirati che l’Arabia Saudita.

Il summit è stato preceduto da due telefonate della premier, una con il presidente dell’Algeria Abdelmadjid Tebboune e un’altra con il presidente egiziano Abdelfattah al-Sisi, che non saranno presenti all’incontro di Roma, ma hanno inviato i loro rappresentanti.. I due colloqui – si legge nella nota di Palazzo Chigi– sono stati l’occasione per uno scambio di idee sul rilancio delle relazioni dell’Italia con il Continente africano e sullo sviluppo congiunto del Piano Mattei. Le telefonate hanno anche consentito di approfondire con entrambi i leader africani alcuni temi bilaterali e di intrattenere uno scambio sulle ultime evoluzioni delle crisi nella regione medio-orientale. È stato espresso l’auspicio dai due leader di poter presto avere una occasione di incontro con il presidente Meloni.

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