Il governatore J.B. Pritzker ha presentato la proposta di bilancio per il 2025, prestando grande attenzione alla crisi migratoria ed allo sviluppo di programmi sociali.
di Enrico Muzzetta
J.B. Pritzker, governatore dell’Illinois, ha presentato la sua proposta di bilancio per l’ anno fiscale 2025, confermando il proprio impegno nel garantire la continuazione dello Stato nello sviluppo di programmi sociali, senza per questo trascurare la salute del bilancio stesso. Secondo il governatore, la nuova proposta di bilancio porterebbe al quinto bilancio consecutivo in pareggio per lo Stato, sull’onda della recente tendenza di rientro dai debiti pregressi, valsa la fiducia da parte delle agenzie di credito, riflessa nelle valutazioni positive espresse.
“Di fronte a una pandemia e a un’ alta inflazione, abbiamo fornito una storica riduzione delle tasse, offerto livelli record di assistenza per l’affitto e il mutuo e ridotto i costi degli interessi estinguendo più di 11 miliardi di dollari di debito”, ha dichiarato Pritzker. In aggiunta, tenendo ferma la non sacrificabilità del pareggio di bilancio, ha rimarcato la propria apertura verso soluzioni idonee a migliorare l’efficienza della spesa statale. “La mia linea di principio è che
firmerò solo un bilancio equilibrato in modo responsabile e che non riduca né devii il miglioramento dello stato di credito che abbiamo raggiunto negli ultimi cinque anni” le sue parole.
Ad aver attirato molta della luce dei riflettori nel corso della presentazione del bilancio, è stata la gestione della crisi migratoria in atto a Chicago e nei sobborghi vicini. In questo scenario, infatti, molti dei richiedenti asilo giungono da altre aree e, nello specifico, dallo Stato del Texas. In seno al bilancio, l’amministrazione Pritzker ha previsto lo stanziamento di oltre 180 milioni di dollari destinati a contrastare la crisi migratoria, dedicando particolare attenzione alla tempestività del trasferimento dei richiedenti asilo da rifugi temporanei a insediamenti permanenti.
Il governatore ha puntato il dito anche contro la sua controparte texana, il governatore Greg Abbott, con l’accusa di una condotta dannosa nei confronti dell’Illinois e del presunto aggravamento della crisi in atto. “Non abbiamo chiesto questa crisi costruita ad arte, ma dobbiamo comunque farci fronte […]
Non abbiamo alcuna chiara idea di quanto tempo il governatore Abbott intenda tenere in ostaggio la nazione, ma alla fine la sua mossa politica giungerà a termine” ha detto.
Anche i programmi Smart Start, inerenti l’accesso all’assistenza e la fornitura di servizi per l’infanzia, unitamente all’incremento della disponibilità di posti nelle classi prescolari, hanno catturato 150 milioni di dollari dei fondi stanziati nel piano di bilancio. Restando in tema, il governatore ha inoltre proposto 45 milioni di dollari per dare un’ulteriore spinta propulsiva al già avviato programma di sovvenzioni a favore di un maggior numero di insegnanti nelle zone a
forte necessità. Pritzker ha anche proposto un programma per acquistare i debiti sanitari di migliaia di residenti dello Stato da ospedali e dalle agenzie di recupero crediti adibite alla loro riscossione.
Per quanto concerne invece l’assistenza psichiatrica in pazienti adulti e bambini ed i piani di assicurazione a breve termine, ritenuti da Pritzker in violazione del federal Affordable Care Act, lo Stato si impegnerà nel vietare le autorizzazioni preventive. Il governatore ha proposto anche l’ eliminazione permanente della tassa del 1% sugli alimenti, identificando nella manovra uno strumento atto a tutelare i risparmi dei nuclei familiari.
A dispetto del margine ristretto del bilancio – specialmente se in considerazione delle condizioni in cui versano attualmente altri dei grandi stati americani – Pritzker si è detto sereno circa la salute finanziaria dell’Illinois e la conseguente capacità di far fronte agli impegni fiscali ed alle esigenze della popolazione, ribadendo come la presentazione di un piano di bilancio solido e
mirato sia stata possibile alla luce della gestione attenta ed oculata che ha caratterizzato gli ultimi anni, con manovre volte alla compressione del debito.
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