In Emilia Romagna in attesa della Von der Leyen, la regione si spacca e boccia Bonaccini commissario

Il ministro per la Protezione civile, Nello Musumeci, ha annunciato che saranno assegnati fino a 900 euro alle famiglie sfollate. Palazzo Chigi ha reso noto che la prossima riunione dovrà prendere ulteriori decisioni sulla gestione dell’emergenza nelle zone colpite dal maltempo

di Carlo Longo

Il governatore commissario no! Con la fermezza che la politica sa esprimere solo nei momenti di bisogno, in Emilia Romagna il blocco di partiti di centrodestra si è espresso compatto contro la nomina di Stefano Bonaccini come commissario per la ricostruzione dopo l’alluvione. Questa opposizione si è manifestata tramite un voto contrario a una mozione presentata dal Pd nel Consiglio regionale, ma ha evidenziato anche il crescente malcontento che si è diffuso a Roma nei giorni scorsi, a fronte dell’ipotesi che Palazzo Chigi volesse affidare l’incarico al governatore.

Ciò ha innescato una situazione sempre più tesa nell’asse Roma-Bologna, un braccio di ferro che tutti cercavano di evitare. Nel frattempo, nella regione, si stanno valutando i danni, che si stimano essere superiori a 7 miliardi di euro, mentre si prepara ad accogliere la presidente della Commissione europea, Ursula von der Leyen, che giovedì visiterà le zone alluvionate insieme a Giorgia Meloni e lo stesso Bonaccini.

Il loro volo partirà da Bologna nel primo pomeriggio e al ritorno è prevista una conferenza stampa. Successivamente, mentre Bonaccini e von der Leyen proseguiranno in elicottero verso Cesena e Forlì, il primo ministro (che ha visitato le zone alluvionate anche domenica scorsa) tornerà nella capitale per un Consiglio dei ministri convocato alle 18. Due giorni dopo, saranno discusse nuove misure e aiuti per oltre due miliardi di euro. Tuttavia, il testo definitivo è ancora in fase di definizione, con diversi articoli in fase di verifica nelle ultime bozze.

Il ministro per la Protezione civile, Nello Musumeci, ha annunciato che saranno assegnati fino a 900 euro alle famiglie sfollate. Palazzo Chigi ha reso noto che la prossima riunione dovrà prendere ulteriori decisioni sulla gestione dell’emergenza nelle zone colpite dal maltempo. Attualmente, all’ordine del giorno vi sono solo questioni varie ed eventuali. Si prevede che lo stato di emergenza venga esteso ai comuni delle Marche e della Toscana colpiti dalle avverse condizioni meteorologiche, ma non si escludono nuove misure. Al momento, sembra improbabile che si proceda con la nomina del commissario per la ricostruzione, nonostante circoli l’idea nel centrodestra che alla fine si opterà per un tecnico di settore. “Non è una priorità al momento, siamo ancora nella fase emergenziale”, ha chiarito Musumeci in Parlamento. In genere, la fase di emergenza dura un anno, almeno così è stato previsto nell’ordinanza.

D’altra parte, dal territorio si avverte una forte pressione per agire rapidamente, come accadde dopo il terremoto del 2012, quando il governo Monti impiegò dieci giorni per nominare l’allora governatore Vasco Errani, subito dopo la seconda scossa devastante.

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