Inchiesta Torino, il capogruppo del Pd Piemonte Raffaele Gallo ritira la sua candidatura alle regionali

Nell’inchiesta Echidna  è direttamente coinvolto Salvatore Gallo, capogruppo del Pd e padre di Raffaele, indagato per estorsione, peculato e violazione della normativa elettorale

Raffaele Gallo, figlio di Salvatore Gallo, capogruppo del Pd in Regione Piemonte ed ex capolista in pectore alle prossime elezioni, ha ritirato la sua candidatura. Questa decisione è stata confermata stamane, come anticipato dai giornali Corriere della Sera e La Stampa.

I quotidiani hanno reso pubblici stralci delle intercettazioni dell’inchiesta Echidna, che ha rivelato gli interessi della ‘ndrangheta sull’autostrada Torino-Bardonecchia, coinvolgendo Salvatore Gallo, storico esponente locale del Pd ed ex manager di Sitaf, indagato per estorsione, peculato e violazione della normativa elettorale. In una delle intercettazioni, Raffaele esulta al telefono con il padre per la nomina di una donna al consiglio di amministrazione della fondazione Film Commission di Torino, facente parte della rete di favori e consenso costruita dai Gallo.

La Prefettura di Torino potrebbe inviare al Viminale una relazione sul caso Echidna già nei prossimi giorni, e ci sono stati contatti tra il ministro dell’Interno Matteo Piantedosi e il sindaco di Torino Stefano Lo Russo.

Inoltre, i giornali riportano che venivano elargiti pass gratuiti per l’autostrada, di cui beneficiavano medici, colletti bianchi, giornalisti e politici, tessere emesse su richiesta di Gallo senior per accattivarsi il bacino elettorale.

Il segretario regionale del Pd Domenico Rossi ha chiesto alla commissione di garanzia interna di valutare il comportamento di Salvatore Gallo, evocando l’ipotesi di “riaprire alcuni ragionamenti sulla lista di Torino”.

Raffaele Gallo ha diffuso una nota per chiarire la sua posizione, dichiarando la sua totale estraneità ai comportamenti contestati e ritirando la sua candidatura per le elezioni di giugno. Si dimette anche da Presidente del Gruppo consiliare a Palazzo Lascaris, lasciando il mandato nelle mani del segretario Mimmo Rossi e del gruppo stesso.

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