Incontro tra Draghi e Conte, leader M5s: “Consegnato un documento, aspettiamo risposte in tempi brevi”

di Mario Tosetti

Ha avuto luogo a Palazzo Chigi l’incontro tra Mario Draghi e Giuseppe Conte  che sarebbe dovuto servire ad allentare le tensioni tra il governo e il M5s. Inizialmente il problema sembrava essere la politica del governo in Ucraina, con gli aiuti militari a Kiev, a cui Conte si è sempre detto contrario e che ha determinato la scissione dei pentastellati. Poi, la goccia che ha fatto traboccare il vaso erano state alcune indiscrezioni, secondo cui il premier si sarebbe rivolto a Grillo per chiedergli di sollevare Giuseppe Conte dal partito.

Al termine dell’incontro, durato circa un’ora, l’ex premier ha fatto sapere :  “Abbiamo parlato con il presidente Draghi, gli ho consegnato un documento a nome di tutta la comunità del M5s. Occorre un forte segno di discontinuità. Dobbiamo intervenire a favore di famiglie e imprese con un intervento straordinario. 200 euro di bonus non servono. Va tagliato il Cuneo fiscale. Dobbiamo intervenire per i lavoratori e sul salario minimo”, ha detto l’avvocato che ha aggiunto, “Non permettiamo più che il Reddito di cittadinanza sia messo quotidianamente in discussione. Abbiamo bisogno di risposte chiare in tempi precisi e ragionevoli”.

Tra le richieste avanzate dai pentastellati vi è, inoltre,  una volontà di mediazione per procedere a un emendamento della disciplina del Superbonus , che al momento è stato bloccato da una serie di rinvii in Aula.  Sul punto l’ex premier ha detto: “Dobbiamo risolvere con assoluta urgenza l’incaglio, il blocco che c’è nella cessione dei crediti che riguarda il superbonus. Ci sono migliaia di imprese che stanno sull’orlo del fallimento, ci sono famiglie che non possono completare i lavori e noi tutto questo non lo possiamo permettere. Ne parleremo, ci sono le riunioni dei capigruppo e definiremo la nostra posizione, che comunque è chiara”. Conte ha poi ricordato la scelta dei “ministri Cinquestelle di non partecipare al voto in Cdm perché c’è una norma che va contro la tradizione del Movimento. Non siamo qui per predicare la transizione ecologica di giorno e varare nuove trivellazioni di notte”. Ad ogni modo, poco dopo le dichiarazioni di Conte si apprende che la strada intrapresa dal governo è tutt’altra e  il provvedimento  sarà votato l’8 luglio, con voto di fiducia, senza alcuna modifica al testo licenziato dalle commissioni Bilancio e Finanze di Montecitorio.

Per quanto riguarda la lunga fila di questioni sottoposte al Premier, ai cronisti che hanno chiesto al leader del Movimento quali fossero state le reazioni di Draghi, Conte ha risposto:  “Si prenderà un po’ di tempo per valutare le nostre richieste, non mi aspettavo una risposta immediata, non sarebbe neanche stato serio”.

Occorre tenere presente, comunque, che nel delicato rapporto tra le forze di maggioranza una particolare attenzione deve essere riservata riservata anche all’atteggiamento della Lega. “Questa mattina il segretario Matteo Salvini e Giancarlo Giorgetti hanno parlato a lungo. I due hanno rinnovato e confermato, in questa delicata fase politica, che la Lega è compatta e prosegue nella linea decisa nel corso della riunione di lunedì scorso in via Bellerio nell’esclusivo interesse degli italiani e coerentemente con le battaglie del partito” si legge in una nota divulgata dal ministro dello Sviluppo Economico Giancarlo Giorgetti.

Proprio in relazione al dl Aiuti il leader della Lega, Matteo Salvini, ha accusato il governo di stare mettendo a rischio l’approvazione del provvedimento in quanto, secondo lui, l’esecutivo applica “due pesi e due misure”. In discussione anche i provvedimenti sulla cannabis e lo Ius Scholae a cui il leader del Carroccio è apertamente contrario, così come sulla riforma dei taxi contenuta nel disegno di legge sulla concorrenza.  La posizione espressa da Salvini è stata contestata dal Partito Democratico:  “E’ la Lega che inventa le divisioni Il Pd con serietà e responsabilità lavora all’approvazione del provvedimento”, hanno fatto sapere fonti Dem.

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