Iran, la Russia spedisce in orbita un satellite di Teheran: a cosa servirà

Pietra miliare della cooperazione tra i due Paesi, il satellite Khayyam è partito dal cosmodromo kazako Baikonur con il sistema di lancio Soyuz. Tra gli analisti c’è il timore che possa essere utilizzato per il monitoraggio delle attività militari in Ucraina

di Matteo Meloni

Nei giorni scorsi la Russia ha effettuato il lancio del satellite Khayyam, di progettazione iraniana. La strumentazione è stata portata in orbita grazie al sistema Soyuz, partendo dal cosmodromo di Baikonur, in Kazakistan. La collaborazione tra Mosca e Teheran prosegue e si infittisce, stavolta con le due agenzie spaziali delle rispettive nazioni che compiono, con successo, il lancio del satellite che, come spiega la Repubblica islamica, avrà il compito di monitorare l’attività agricola e le risorse idriche, e sarà di supporto alla gestione dei disastri naturali.

Il nome del satellite è stato scelto per onorare il matematico, astronomo e poeta persiano Omar Khayyam, vissuto tra il 1048 e il 1131. Dal capo di Roscosmos, Yuri Borisov, il lancio è stato definito pietra miliare della cooperazione tra Russia e Iran. “Il successo del lancio spiana la strada per lo sviluppo di nuovi progetti pluridimensionali”, ha commentato il responsabile dell’agenzia spaziale russa. Grazie al satellite, l’Iran potrà condurre ricerche scientifiche, testare canali di comunicazione intersatellitari, misurare i livelli delle radiazioni elettromagnetiche e monitorare lo stato di salute ambientale.

Khayyam è dotato di telecamere ad alta risoluzione e, come specificato dall’Iran, non è consentito l’accesso alla strumentazione in orbita ad altri soggetti al di fuori dell’agenzia spaziale della Repubblica islamica. Lo sfruttamento delle immagini sarà a solo scopo civile. Ma da più fronti sono state avanzate accuse — e forti timori — sulla possibilità che il satellite, vista la vicinanza tra Mosca e Teheran, possa essere utilizzato per il monitoraggio delle evoluzioni militari in Ucraina, ma non solo. Le potenzialità della strumentazione offrono all’Iran un vantaggio considerevole che permetterebbe di osservare dettagliatamente l’intera area mediorientale, Israele compreso.

Come riportato dal Washington Post, c’è preoccupazione tra gli ambienti militari statunitensi sulla collaborazione tra russi e iraniani e sull’importante upgrade verificatosi col lancio del satellite. “L’Iran ha ora capacità senza precedenti”, hanno commentato funzionari anonimi al quotidiano Usa. Negli ultimi mesi la partnership tra la Federazione e la Repubblica islamica si è rafforzata ulteriormente: ad esempio, c’è il convincimento della Casa Bianca sul fatto che l’Iran sia in procinto di fornire alla Russia droni potenzialmente armabili, che verrebbero impiegati nel conflitto ucraino.

Testo e foto pubblicati per gentile concessione di Eastwest, magazine di geopolitica diretto da Giuseppe Scognamiglio www.eastwest.eu

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