Israele- Hamas, l’esercito israeliano ha ordinato l’evacuazione della parte nord della Striscia: esodo in corso

Mentre continuano i raid contro Gaza da parte di Israele arriva l’ultimatum: la popolazione dovrà lasciare Gaza City e dirigersi a sud della striscia. L’ultimatum, scaduto alle 19 italiane, lascia presupporre che l’esercito di Netanyahu sia intenzionato a compiere un massiccio attacco via terra nella parte nord della Striscia. Onu: “Peggiorerà la situazione”

di Mario Tosetti

“Stiamo colpendo i nostri nemici con una forza senza precedenti. I nostri nemici hanno iniziato a pagare il prezzo, non sanno cosa avverrà, è solo l’inizio. Distruggeremo e sradicheremo Hamas, arriveremo alla vittoria. Quel sabato maledetto resterà scolpito nella storia di Israele”, ha detto così il premier israeliano Benjamin Netanyahu che ha parlato a riposo iniziato. Il premier si è detto forte dell’alleanza col presidente Usa Joe Biden e altri leader mondiali che hanno assicurato sostegno al Paese.

Nel frattempo Hamas ha pubblicato un video – la cui autenticità non è verificabile – in cui si mostrano i miliziani armati con in braccio diversi bambini israeliani in ostaggio, mentre un neonato viene cullato in una carrozzina. L’organizzazione sostiene di aver girato le immagini in un kibbutz nel primo giorno dell’assalto.

Ad ogni modo non si placano gli attacchi di Israele su obiettivi terroristici di Hamas nella Striscia di Gaza, le truppe hanno effettuato raid che hanno visto la partecipazione di forze di fanteria e corazzate. Si sono registrati, inoltre, almeno 70 morti e 200 feriti a causa del “bombardamento di Israele sugli sfollati che con auto e camion si spostavano verso il sud di Gaza”. Lo ha fatto sapere il l’agenzia palestinese Maan che ha citato fonti del ministero dell’Interno di Gaza e ha aggiunto che “quattro bombe sono finite sugli sfollati lungo l’arteria stradale di Salah al-Din”.

E la situazione sembra destinata a peggiorare. Il portavoce delle forze armate di Israele, Avichay Adraee, ha avvertito che è stato lasciato scadere inattuato l’ultimatum che intimava ai palestinesi entro le 20:00 (19:00 italiane) di spostarsi ha sud della Striscia. La richiesta probabilmente è connessa alla volontà dell’esercito di compiere una massiccia operazione militare a nord della Striscia.

In una nota l’esercito israeliano ha chiesto “l”evacuazione di tutti i civili di Gaza City dalle loro case a sud per la loro sicurezza e protezione e lo spostamento nell’area a sud di Wadi Gaza”, un corso d’acqua situato a sud della città. “Sarà permesso di tornare a Gaza City solo quando verrà fatto un altro annuncio che lo consentirà”.

Al contrario, il ministero dell’Interno di Hamas a Gaza ha invitato la popolazione del nord della Striscia a non muoversi dalle proprie case definendo l’annuncio dell’esercito di Israele “propaganda”. Il primo ministro palestinese Mohammed Shtayyeh ha definito le operazioni di Israele a Gaza un Genocidio.  “Il nostro popolo a Gaza sta subendo un genocidio, Gaza è diventata un’area disastrata”, ha detto Shtayyeh in una conferenza stampa a Ramallah.

L’Agenzia delle Nazioni Unite per i rifugiati palestinesi (Unrwa) ha criticato la decisione di Israele di ordinare a più di un milione di civili nel nord di Gaza di evacuare, definendolo “orrendo”. Lo riporta Sky News. “Ciò porterà solo a livelli di miseria senza precedenti e spingerà ulteriormente la popolazione di Gaza nell’abisso”, ha detto il commissario dell’agenzia Onu, Philippe Lazzarini. Più di 423.000 persone sono già state sfollate, ha affermato. “La portata e la velocità della crisi umanitaria in corso sono agghiaccianti. Gaza sta rapidamente diventando un inferno ed è sull’orlo del collasso”.

Il trasferimento forzato” della popolazione di Gaza “è un crimine”, ha affermato la Lega Araba commentando l’ordine di evacuazione rivolto dall’esercito israeliano. Occorre tenere presente che molte migliaia di persone hanno lasciato a precipizio stamane le proprie abitazioni a Gaza City e si stanno dirigendo a sud in seguito all’avvertimento dell’esercito israeliano secondo cui il nord della Striscia diventerà zona di operazioni militari. Fonti locali riferiscono che chi non dispone di mezzi di trasporto sta procedendo a piedi con qualche bagaglio in mano. E’ una marcia di almeno 10 chilometri, intrapresa da famiglie intere.

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