Israele lancia importante operazione in Cisgiordania nelle città di Jenin e Tulkarem

Secondo il Ministero della Sanità palestinese, l’operazione ha già provocato la morte di almeno 9 palestinesi e il ferimento di altri 8

Israele ha lanciato un’importante operazione militare in Cisgiordania, iniziata nella notte scorsa, con l’obiettivo di colpire quelle che l’esercito e lo Shin Bet, i servizi segreti interni, definiscono come cellule terroristiche nelle città di Jenin e Tulkarem. Le operazioni militari includono il coinvolgimento di due battaglioni dell’IDF (Israel Defense Forces) e il supporto di raid aerei da parte dell’aviazione israeliana. Secondo il Ministero della Sanità palestinese, l’operazione ha già provocato la morte di almeno 9 palestinesi e il ferimento di altri 8.

L’esercito israeliano ha dichiarato di aver eliminato diversi militanti, rimosso esplosivi nascosti sotto le strade e confiscato grandi quantità di armi durante l’operazione. Il Ministro degli Esteri israeliano, Israel Katz, ha affermato su X (precedentemente Twitter) che Israele dovrebbe operare in Cisgiordania con la stessa determinazione con cui agisce nella Striscia di Gaza, arrivando persino a suggerire l’evacuazione temporanea dei residenti.

Nell’ambito di quest’operazione, due battaglioni dell’esercito hanno attaccato le città di Jenin e Tulkarem. A Jenin, le truppe sono state affiancate da un attacco aereo che ha colpito l’area vicino ai villaggi di Sir e Misilyah. Dopo aver scambiato colpi con combattenti palestinesi, le forze israeliane hanno fatto irruzione nei luoghi selezionati. Secondo quanto riportato da Haaretz, l’operazione potrebbe durare diversi giorni. L’agenzia palestinese Wafa riferisce che le forze israeliane hanno ordinato agli abitanti del campo profughi di Nur Shams, a est di Tulkarem, di evacuare. L’esercito ha anche stabilito una postazione militare nel quartiere al-Maslakh per perquisire i residenti prima di permettere loro di allontanarsi. Inoltre, il governatore di Jenin ha dichiarato in un’intervista alla radio Ashams che l’IDF ha informato le autorità palestinesi della sua intenzione di entrare nell’ospedale governativo della città, per verificare che nessuno sia armato all’interno delle ambulanze.

Le reazioni all’operazione non si sono fatte attendere. Il Ministero della Sanità palestinese in Cisgiordania ha invocato l’intervento internazionale per fermare l’incursione. Nabil Abu Rudeineh, portavoce della presidenza dell’Autorità Nazionale Palestinese (ANP), ha avvertito che l’escalation militare in Cisgiordania, che coinvolge città come Jenin, Tulkarem e Tubas, potrebbe avere conseguenze “terribili e pericolose”. Hamas, il movimento islamista che governa la Striscia di Gaza, ha esortato le forze di sicurezza fedeli all’ANP a ribellarsi contro Israele, lodando i palestinesi che stanno combattendo contro l’IDF in queste ore. Hamas ha anche accusato Israele di aver avviato un’operazione che fa parte di un piano più ampio per espandere il conflitto di Gaza.

La comunità internazionale ha espresso preoccupazione per l’operazione. L’Alto Commissariato delle Nazioni Unite per i diritti umani ha affermato che l’azione di Israele “viola il diritto internazionale e rischia di infiammare ulteriormente una situazione già esplosiva”. Israele ha respinto le accuse, negando in particolare di aver preso di mira l’ospedale di Jenin. Le autorità israeliane hanno dichiarato che i combattenti palestinesi usano gli ospedali come rifugi durante gli scontri con le forze israeliane e che non ci sono stati danni al funzionamento dell’ospedale, né interruzioni nella fornitura di elettricità e acqua. L’accesso all’ospedale, secondo Israele, è ancora possibile.

Nel frattempo, gli Stati Uniti hanno annunciato nuove sanzioni contro i coloni israeliani in Cisgiordania, a causa della violenza contro i palestinesi. Il Dipartimento di Stato degli Stati Uniti ha sottolineato che la violenza estremista dei coloni provoca intense sofferenze umane, danneggia la sicurezza di Israele e mina le prospettive di pace e stabilità nella regione. Le nuove sanzioni colpiscono in particolare l’organizzazione non governativa Hashomer Yosh, accusata di fornire sostegno materiale a una colonia in Cisgiordania coinvolta in recenti attacchi contro civili palestinesi.

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