Istambul, firmato l’accordo che consentirà lo sblocco dell’export di grano e fertilizzanti

di Carlo Longo

La crisi alimentare globale, innescata con la guerra in Ucraina e il blocco dell’export di grano, è stata fermata. Sotto l’egida delle Nazioni Unite, Ucraina e Russia hanno firmato ad Istanbul un accordo per tre corridoi di esportazione di grano ucraino, bloccato e lasciato a marcire nel Paese da quando 149 giorni fa è iniziata l’invasione russa. Secondo il contratto sarà Kiev garante della sicurezza del trasporto da Odessa e da altri due porti sotto il suo controllo, Pivdenny e Chornomorsk.

Grazie all’accordo potranno riprendere le spedizioni di grano ucraino attraverso il mar Nero e diretto ai mercati mondiali e, al contempo, quelle di fertilizzanti dalla Russia. Secondo quanto siglato nell’accordo sarà istituito un centro di controllo ad Istanbul dove un team composto da funzionari delle Nazioni Unite, turchi, russi, ucraini  gestiranno le esportazioni di grano assicurando, anche, che le navi adibite al trasporto di grano e fertilizzanti non fungano da copertura per il trasporto di armi. E’, infatti, stato stabilito che le navi non saranno dotate di scorte militari.

“E’ una giornata storica, abbiamo risolto una crisi alimentare mondiale e evitato l’incubo della fame nel mondo”, ha detto il presidente turco Recep Tayyip Erdogan a cui va il merito di aver condotto la mediazione tra i due Paesi. “Questa guerra non avrà né vincitori né vinti”, ha poi commentato il presidente turco. Nell’accordo potrebbe intravedersi un primo segnale di distensione, che sembra essere confermato dalla stretta di mano tra il ministro turco e quello ucraino. Hanno partecipato cerimonia in occasione della firma dell’accordo, nel sontuoso palazzo Dolmabache,  il Segretario generale dell’Onu Antonio Guterres, il ministro della difesa russo Shoigu, il suo omologo turco Hulusi Akar e il ministro ucraino delle infrastrutture Alexander Kubrakov.

“Sono stati negoziati estenuanti, ma questo accordo è nell’interesse del mondo e soprattutto dei paesi in via di sviluppo messi a dura prova dal mancato arrivo di grano e cereali. Questo accordo è un faro nel Mar Nero”, ha affermato Antonio Guterres.

Dal Cremlino hanno fatto sapere che la firma dell’accordo rappresenta un importante passo per arginare la crisi alimentare globale. “In una prima fase, si prevede che grazie all’accordo, le navi con prodotti alimentari che erano bloccate nei porti ucraini saranno sbloccate. Sono circa 80. Secondo i nostri calcoli, questo aiuterà a consegnare circa 25 milioni di tonnellate di grano ai mercati globali nelle prossime settimane”, ha detto una fonte di Mosca che ha, inoltre, evidenziato che “tra le componenti più importanti dell’intesa ci sono le garanzie di sicurezza per le navi da carico secco, in modo che possano lasciare i porti ucraini senza ostacoli”.

L’intesa è stata accolta con grande favore anche dagli Usa, secondo quanto riferito dal portavoce del Dipartimento di Stato Ned Price.

Immediato l’effetto della convenzione sui mercati. Il prezzo del grano è subito in calo tornando ai livelli precedenti alla guerra. Il grano tenero viene scambiato a 784,5 dollari per ogni singola unità contrattuale da 5mila staia (-2,64%), come accadeva fino allo scorso 16 febbraio, una settimana prima dell’attacco di Mosca a Kiev. Analoga la dinamica del grano duro (-2,32% a 841,25 dollari per 5mila staia), poco sotto la chiusura dello scorso 18 febbraio.

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