Istat, il tasso di disoccupazione cala: occupate oltre 500 mila persone in più

di Carlo Longo

Il tasso di disoccupazione misurato a settembre rispetto a gennaio è calato di 0,1 punti,  si attesta attualmente al 9,2% della popolazione. Tra settembre e gennaio si è registrato un incremento di oltre 500mila persone occupate, si tratta soprattutto di persone impiegate in lavori di tipo subordinato, ambito in cui l’incremento riscontrato è di circa 520mila unità. Ad ogni modo si sottolinea l’aumento di 1,8 punti  della disoccupazione tra i giovani di età compresa tra i 15 e i 25 anni che è al 29,8%.  I dati sono forniti dall’Istat attraverso i dati provvisori su occupati e disoccupati.

Rispetto a prima della pandemia, e quindi febbraio 2019, si contano oltre 300 mila unità di occupati in meno, il tasso di occupazione e disoccupazione sono entrambi più bassi di 0,4 e 0,6 punti ed il tasso di inattività è, invece, cresciuto di 0,9 punti. Il dato che si riscontra a settembre è, comunque, positivo si contano  infatti 13mila occupati in più tra gli uomini e 46mila in più per le donne. Sono lavoratori dipendenti assunti per lo più con contratti a tempo determinato e di un’età compresa tra i 25 e i 34 anni, risultano inoltre occupati anche ultra 50enni.

L’Istat rileva che a settembre è  calato il numero di persone alla ricerca di impiego con un meno 1,2%. Le persone che hanno smesso di cercare lavoro sono soprattutto uomini e con un’età superiore ai 24 anni. Scende il tasso di inattività al 35,7% e se si mette a confronto il terzo trimestre con il precedente, il livello dell’occupazione è più elevato dello 0,4%, si registra infatti un incremento di 81mila unità. La crescita dell’occupazione, nel confronto trimestrale, si lega alla diminuzione delle persone in cerca di occupazione con meno 137mila unità e alla sostanziale stabilità degli inattivi. Rispetto a settembre 2020, diminuisce sia il numero di persone in cerca di lavoro (-230mila), sia quello degli inattivi tra i 15 e i 64 anni (-280mila) che, ricorda l’Istat, era aumentato in misura eccezionale all’inizio dell’emergenza sanitaria.

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