Joe Biden annuncia l’invio di un pacchetto di armi a Taiwan del valore di 345 milioni di dollari. Cina: “Gli Usa la smettano di alimentare tensioni”

Un pacchetto del valore complessivo di un miliardo che contiene, tra l’altro armi e strumenti di intelligence prelevati dal Pentagono, sarà inviato a Taipei per espressa volontà del presidente Usa. L’ambasciatore cinese negli Stati Uniti ha esplicitamente invitato gli Stati Uniti a smettere di rappresentare un rischio per la pace

di Mario Tosetti

Armi a Taiwan per un valore complessivo di 345 milioni di dollari, nell’ambito di un pacchetto di aiuti del valore di un miliardo. Lo ha annunciato la Casa Bianca, aggiungendo che per la prima volta le armi saranno prelevate direttamente dal Pentagono. Il tutto avverrà sotto la “Presidential Drawdown Authority”, vale a dire un meccanismo con cui il presidente Usa può autorizzare l’invio di armi ad altri Paesi. Il nuovo pacchetto indirizzato a Taipei è, infatti, voluto dal presidente Usa Joe Biden e con ampia probabilità creerà tensioni nei rapporti tra Usa e Cina.

Gli aiuti comprendono svariate attrezzature di intelligence, sorveglianza e ricognizione di munizioni. In particolare un ex dirigente della Difesa Usa a Politico ha riferito che si tratta di munizioni per armi di piccolo calibro, droni militari MQ 9 Reaper. “Prendiamo molto sul serio il nostro dovere di migliorare le capacità di autodifesa di Taiwan”, ha commentato il portavoce del Consiglio di sicurezza nazionale statunitense, John Kirby.

Non è tardata ad arrivare a seguito dell’annuncio la risposta cinese. L’ambasciatore di Pechino a Washington ha sottolineato che la Cina è “fermamente contraria” al fatto che gli Usa mandino armi a Taiean. “Gli Usa devono smettere di vendere armi a Taiwan, smettere di creare nuovi fattori che potrebbero portare a tensioni nello Stretto di Taiwan e smettere di rappresentare rischi per la pace e la stabilità nello Stretto”, ha aggiunto.

Ora si attende quali saranno gli effettivi risvolti della decisione di Biden, soprattutto se si considera che soltanto il mese scorso il neo-ministro della Difesa di Pechino, Li Shangfu, aveva esplicitamente affrontato il tema sottolineando  che una guerra con gli Usa sarebbe “un disastro insostenibile” per il pianeta ma al contempo che la Cina non è disposta ad accettare ingerenze da parte degli altri Paesi e in particolare dagli Usa. . Più nello specifico Pechino non intende tollerare sconfinamenti navali occidentali che fungano da “pretesto per esercitare l’egemonia della navigazione”.

Si ricorda, inoltre, che negli ultimi mesi, la Cina ha più volte violato lo spazio aereo di Taiwan oltre a svolgere esercitazioni militari attorno all’isola. Mosse che hanno contribuito all’aumento di tensioni tra Cina e Taiwan, ma anche tra Cina e Usa.

(Associated Medias)- Tutti i diritti sono riservati