L’ Ue imporrà numerose sanzioni alla Bielorussia a seguito del caso Protasevich

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di Carlo Longo

l'ue-impone-sanzioni-boielorussiaIn seguito all’episodio di dirottamento del volo Rayanair da Atene a Vilnus i leader dell’Ue hanno predisposto una serie di sanzioni da irrogare contro la Bielorussia.  Il dirottamento è frutto di un’azione del regime di Alexander Lukashenko finalizzata al sequestro di Roman Protasevich, un giornalista dissidente che stava tornando in Lituania dopo aver preso parte ad una conferenza in Grecia. Le sanzioni che saranno irrogate dall’Ue saranno applicate cumulativamente a quelle già esistenti: l’imposizione del divieto di sorvolo delle compagnie aeree bielorusse dello spazio aereo dell’Ue e la richiesta alle compagnie aeree europee di evitare di sorvolare la Bielorussia.

Saranno, poi, sanzionati anche singoli funzionari che hanno avuto un ruolo determinante nell’operazione di dirottamento e sarà effettuata esplicita richiesta all’Organizzazione internazionale per l’aviazione civile (ICAO) al fine di fare luce su quella che, secondo molti, è un’azione di “terrorismo di stato”. Dai leader dell’Ue viene inoltre richiesto il rilascio immediato del giornalista rapito Protasevich e della sua fidanzata Sofia Sapega, rispettivamente di 26 e 23 anni.

Le sanzioni che saranno irrogate dall’Ue dovranno prima essere redatte nel dettaglio e superare il vaglio dato dalle norme di diritto internazionale. Mentre i leader europei cercavano un accordo da Minsk sono state divulgate immagini video in cui era ritratto Protasevich visibilmente provato, probabilmente vittima di torture, che confessa di aver avuto un ruolo nell’organizzazione delle rivolte contro il presidente bielorusso Lukashenko. Secondo quanto riportato dal Financial Times i crimini confessati da Protasevich comporterebbero, per lui, una condanna a 15 anni.

La reazione di Lukashenko  di fronte alla possibilità di sanzioni europee è di totale indifferenza dimostrando la totale convinzione che il suo comportamento sia giusto e passerà incensurato. Da Minsk è, poi, arrivata la notizia che l’allarme bomba  sul volo Ryanair era attribuibile ad una mail con minacce di Hamas, a quel punto l’organizzazione terroristica palestinese è stata obbligata a respingere l’accusa.

L’episodio del dirottamento aereo va ad incrinare maggiormente un rapporto, quello tra Ue e Bielorussia, da sempre complicato. Il desiderio dell’Ue è che la Bielorussia, considerata “l’ultima dittatura d’Europa”, intraprenda un percorso di democratizzazione. I rapporti erano già instabili a seguito delle elezioni di maggio con le quali Lukashenko ha registrato l’ennesima schiacciante vittoria con l’80% dei voti. Alla vicenda elettorale sono seguite diverse proteste represse con violenza. Il leader bielorusso è rimasto saldo al potere l’Ue non ha potuto far altro che imporre nuove sanzioni destinate a danneggiare il dittatore pur senza imporre misure troppo drastiche ed idonee a gravare sulla popolazione. Eppure la Bielorussia rientra tra gli Stati con cui l’Ue ha sottoscritto il “Partenariato orientale”, un accordo finalizzato a favorire la cooperazione politica con gli stati dell’ex URSS.

Ad ogni modo dopo il recente episodio una prospettiva di democratizzazione della Bielorussia appare sempre più lontana. Il rapimento di Protasevich porta con sè un messaggio a contenuto ben più ampio dell’episodio in se stesso. Lukashenko vuole far comprendere con vigore che i suoi oppositori non possono ritenersi al sicuro e al contempo intende rendere noto all’Ue che negli affari di politica interna non sono ammesse ingerenze straniere. Si ci domanda, infatti, se piuttosto che delle prospettive democratiche la Bielorussia non sia destinata all’unione con la Russia. In particolare Lukashenko e Putin si incontreranno a breve, e il Ministro degli Esteri russo pur allontanandosi da ogni ipotetico coinvolgimento nel dirottamento fa sapere che “la Russia è pronta a sostenere sempre e comunque la Bielorussia”.

 

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