La candidatura di Ilaria Salis con Alleanza Verdi Sinistra, i rischi

Se Salis non dovesse essere eletta, la sua posizione in Ungheria potrebbe complicarsi ulteriormente e anche in caso di elezione, l’uscita di Salis dal carcere non sarebbe automatica

La candidatura di Ilaria Salis con Alleanza Verdi Sinistra alle elezioni europee

ILARIA SALIS

solleva diverse questioni e incertezze, sia per la sua situazione personale in Ungheria che per le implicazioni politiche.

Se Salis non dovesse essere eletta, la sua posizione in Ungheria potrebbe complicarsi ulteriormente. Il governo ungherese ha già espresso supporto alla magistratura locale durante le polemiche tra Roma e Budapest. Senza un seggio al Parlamento europeo, potrebbe sorgere il dubbio sul sostegno politico anche in Italia, aggravando la sua situazione in Ungheria. Il ministro degli Esteri Antonio Tajani ha avvertito dei pericoli di politicizzare il caso, soprattutto in relazione alle voci che la volevano candidata nel Partito Democratico.

Anche in caso di elezione, l’uscita di Salis dal carcere non sarebbe automatica. Secondo Claudio Martinelli, docente di diritto comparato, le autorità ungheresi potrebbero richiedere la revoca dell’immunità parlamentare appena eletta. In tal caso, l’Ungheria potrebbe decidere di non rilasciarla fino a quando il Parlamento Europeo non risponde alla richiesta di revoca, rallentando il processo di scarcerazione.

La procedura di revoca potrebbe durare mesi e dipenderebbe dalla situazione politica del Parlamento. Anche in caso di rigetto della richiesta, le autorità ungheresi potrebbero adottare tattiche ostruzionistiche per ritardare ulteriormente il rilascio. La candidatura di Salis quindi sposta il caso da una questione giudiziaria a una politica, con tutte le incertezze e le complicazioni che ne derivano.

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