La Turchia vuole entrare nei BRICS+, il ministro degli esteri vola in Russia per il vertice

Dmitri Peskov, ha accolto con favore l’interesse della Turchia verso i BRICS, evidenziando il valore dell’interesse da parte di vicini e partner importanti. Nessun Paese Nato per adesso è membro dei BRICS

La Turchia ha espresso il desiderio di entrare a far parte dei BRICS+, l’organizzazione internazionale composta da Brasile, Russia, India, Cina, Sudafrica e altri paesi come Egitto, Emirati Arabi Uniti, Etiopia e Iran. Questa notizia è stata riportata da Middle East Eye, che cita anonimi funzionari turchi. Secondo queste fonti, la Turchia non vede i BRICS come un’alternativa alla NATO o all’Unione Europea, ma piuttosto come una piattaforma economica da esplorare a causa dello stallo del processo di adesione all’UE. Un funzionario ha sottolineato che Ankara desidera essere parte di tutte le piattaforme multilaterali, anche se le opportunità di beneficio fossero limitate.

La Turchia è membro della NATO dal 1952 e dispone del secondo esercito più numeroso dell’alleanza. Nessun paese NATO è attualmente membro dei BRICS, un gruppo nato con l’obiettivo di contrastare il potere finanziario globale degli Stati Uniti. La Turchia è inoltre candidata all’adesione all’Unione Europea dal 1999, ma i negoziati sono stati sospesi nel 2019 a causa di preoccupazioni riguardanti il rispetto delle libertà civili e dei diritti umani.

Recentemente, il ministro degli Esteri turco, Hakan Fidan, ha confermato la partecipazione al vertice dei BRICS+ che si terrà a Nizhny Novgorod, in Russia. Il portavoce del Cremlino, Dmitri Peskov, ha accolto con favore l’interesse della Turchia verso i BRICS, evidenziando il valore dell’interesse da parte di vicini e partner importanti. All’inizio del mese, Fidan ha visitato Pechino per un incontro bilaterale con il suo omologo cinese, Wang Yi, e ha espresso il desiderio della Turchia di unirsi ai BRICS+, sottolineando che Ankara sarebbe favorevole a tale adesione.

Questi sviluppi indicano una strategia turca volta a diversificare le sue alleanze internazionali e a trovare nuove opportunità economiche in un contesto geopolitico in evoluzione.

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