L’Aquila è la Capitale della Cultura 2026, l’annuncio del ministro Sangiuliano

Il progetto presentato dalla città dell’Aquila per la sua candidatura a Capitale italiana della cultura 2026 è intitolato “L’Aquila città multiverso”. Si basa su quattro pilastri fondamentali: salute pubblica e benessere, coesione sociale, creatività e innovazione, sostenibilità socio-ambientale

L’Aquila è stata annunciata come la Capitale italiana della cultura 2026 dal ministro della Cultura Gennaro Sangiuliano. La città è stata scelta da una giuria presieduta da Davide Maria Desario, superando altre 9 città finaliste selezionate dopo un’attenta valutazione delle 16 candidature pervenute. Tra le finaliste c’erano Agnone (Isernia), Alba (Cuneo), Gaeta (Latina), Latina, Lucera (Foggia), Maratea (Potenza), Rimini, Treviso e l’Unione dei Comuni Valdichiana Senese.

Durante la cerimonia di proclamazione al Collegio Romano, il ministro Sangiuliano ha sottolineato che tutte le città candidate meritano riconoscimenti per la loro bellezza e ricchezza culturale. Ha espresso la volontà di trovare risorse per premiare anche le città finaliste, accogliendo favorevolmente la proposta del presidente della giuria Davide Desario.

Sangiuliano ha dichiarato: “Accolgo pienamente e mi impegno a trovare una soluzione per premiare tutte le città finaliste. Cercheremo di reperire le risorse necessarie per far vivere tutti questi progetti culturali”.

Il progetto presentato dalla città dell’Aquila per la sua candidatura a Capitale italiana della cultura 2026 è intitolato “L’Aquila città multiverso”. Si basa su quattro pilastri fondamentali: salute pubblica e benessere, coesione sociale, creatività e innovazione, sostenibilità socio-ambientale. Questi principi sono sviluppati attraverso cinque assi portanti: la multiculturalità, la multiriproducibilità, la multidisciplinarietà, la multinaturalità e la multitemporalità.

Le motivazioni della scelta della giuria, lette dal ministro Sangiuliano, evidenziano che il progetto propone un modello di valorizzazione del territorio e del patrimonio culturale, artistico e naturale. Si mira al recupero dell’identità culturale, puntando sulla cultura come motore di crescita e coesione comunitaria. Il progetto coinvolge numerose realtà, creando legami stretti con i territori circostanti. Il budget previsto è congruente con gli obiettivi, e la strategia di spesa indicata dovrebbe avere un effetto moltiplicatore significativo.

Il palinsesto degli eventi e delle iniziative si estende per tutto l’anno e comprende varie forme di espressione artistica e culturale, tra cui cinema, teatro, musica e arti visive. È stata apprezzata l’attenzione rivolta ai giovani, che non saranno solo spettatori ma partecipanti attivi. Il progetto soddisfa gli indicatori del bando con una buona integrazione tra settore pubblico e privato. È stata particolarmente apprezzata la centralità e l’coinvolgimento del sistema museale, bibliotecario e universitario. La valutazione della giuria è stata eccellente, e quindi è stata raccomandata all’unanimità la nomina dell’Aquila come Capitale italiana della cultura 2026.

In seguito a questa nomina, alla città dell’Aquila verrà assegnato un contributo finanziario di un milione di euro per implementare i progetti delineati nella candidatura.

Tuttavia, la vittoria dell’Aquila non è stata priva di polemiche. Il sindaco di Rimini, Jamil Sadegholvaad, ha già espresso il suo dissenso durante la campagna elettorale in Abruzzo, criticando il governo. Ha ribadito il suo sospetto riguardo alle procedure della competizione, evidenziando una serie di presunte interferenze anche da parte di coloro che dovrebbero mantenere la neutralità.

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