L’EPA, Agenzia statunitense per l’ambiente, prende suo vigore con il mandato di Biden

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di Emilia Morelli

epa-riprende-con-mandato-bidenL’EPA, l’Agenzia statunitense per la protezione dell’ambiente per la prima volta ha ammesso che i cambiamenti climatici sono in parte causati dall’uomo.  L’organo governativo è preposto, tra gli altri compiti, alla fondamentale funzione di assicurarsi che gli americani possano godere di  aria, acqua e suolo puliti. L’Agenzia, però,  riemerge dopo lunghi quattro anni di silenzio obbligato imposto da Trump,  il quale aveva imposto una vera e propria censura in relazione alla crisi climatica favorendo addirittura l’abrogazione di leggi come quelle sul controllo delle perdite di metano durante le attività estrattive.

Biden, a differenza del suo predecessore, ha posto l’emergenza climatica in cima alla sua agenda. Il primo atto dell’EPA, in proposito è la pubblicazione di un rapporto che, attraverso una serie di indicatori appena aggiornata, mostra un volto degli USA fortemente compromesso a causa dei cambiamenti climatici.  L’intero ecosistema statunitense risente degli effetti legati al cambiamento climatico con temperature in aumento, precipitazioni stagionali non più prevedibili, calamità naturali sempre più frequenti e lega molti di questi eventi ai livelli di anidride carbonica generati dalle attività dell’uomo. Un portavoce dell’EPA alla BBC,  ha riportato come nemmeno nell’era Obama si era mai fatto un esplicito riferimento alle responsabilità dell’uomo della crisi climatica.

Il nuovo metodo di lavoro dell’EPA, che sembra improntato a una comunicazione istituzionale trasparente, è fondato sulla cooperazione di decine di altre agenzie governative, università e organizzazioni impegnate nella difesa del clima. I dati raccolti fungono da osservatorio e parametro di valutazione in relazione a  gas serra, meteo e clima, oceani, neve e ghiaccio, salute e società ed ecosistemi, per avere più chiari cause ed effetti dei cambiamenti climatici. Questi dati scientifici alimentano il National Climate Assessment, il “termometro” ufficiale della situazione climatica attuale e futura negli USA.

I dati  così raccolti mostrano che gli Stati Uniti sono entrati in una fase climatica senza precedenti, con effetti vistosi e in rapida ascesa, ed eventi estremi con un forte impatto sulla salute dell’uomo e dell’ambiente. Si registra che nel 2020 le temperature oceaniche si sono innalzate toccando un nuovo record, mentre l’acqua è divenuta più acida per effetto delle alte concentrazioni di CO2. Molte specie marine in acque statunitensi stanno migrando più a nord o più in profondità, con un notevole impatto sul commercio ittico. L’estensione dei ghiacci artici ha raggiunto il secondo minimo mai registrato, la stagione della loro fusione si è allungata e i ghiacci si sono fatti più sottili e vulnerabili a scioglimenti futuri.

“Vogliamo raggiungere gli abitanti di ogni angolo del Paese perché non esiste cittadina, metropoli o comunità rurale che non sia toccato dalla crisi climatica» ha detto Michael Regan, il nuovo direttore dell’EPA, continuando “Gli americani stanno facendo esperienza degli impatti climatici da vicino e con regolarità crescente”.

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