L’inaugurazione dell’anno giudiziario della Cassazione: la giustizia italiana tra sfide e opportunità

Nel corso della cerimonia sono intervenuti Mattarella, il ministro della giustizia Nordio e la presidente della Cassazione Margherita Cassano

di Corinna Pindaro

Il Presidente della Repubblica Sergio Mattarella ha inaugurato l’anno giudiziario della Corte di Cassazione il 25 gennaio 2024. La cerimonia si è svolta nell’Aula Magna del Palazzo di Giustizia di Piazza Cavour, alla presenza delle più alte cariche dello Stato, dei rappresentanti delle istituzioni e del mondo della giustizia.

Nel suo discorso, il Presidente Mattarella ha sottolineato che la giustizia italiana è chiamata ad affrontare sfide importanti, come la lotta alla criminalità organizzata e alla corruzione, la tutela dei diritti fondamentali e la riforma del processo penale. “La giustizia – ha detto Mattarella – è un pilastro della democrazia e della civiltà. È il luogo in cui si realizza la giustizia sociale, si tutelano i diritti di tutti, si garantisce il rispetto delle leggi e si costruisce la pace civile”. Il Presidente ha poi ricordato che la giustizia italiana ha compiuto progressi importanti negli ultimi anni, ma che ci sono ancora molti problemi da affrontare. “La giustizia deve essere più efficiente, più veloce e più accessibile – ha detto Mattarella -. Deve essere più vicina ai cittadini e più attenta ai loro bisogni”. Il Presidente ha poi rivolto un appello ai magistrati, ai giudici e agli avvocati, affinché si impegnino a rendere la giustizia italiana più efficace e moderna.”La giustizia – ha concluso Mattarella – è un bene prezioso che dobbiamo tutelare e migliorare. È un bene che appartiene a tutti i cittadini e che deve essere al servizio del Paese”.

Carlo Nordio, l’attuale Ministro della Giustizia, nel suo intervento ha fatto l’appello a iniziare un profondo cambiamento nel sistema giudiziario italiano durante l’inaugurazione dell’anno giudiziario. Il suo discorso, rivolto al Presidente della Repubblica Sergio Mattarella, ha sottolineato l’importanza di continuare ad applicare il Piano Nazionale di Ripresa e Resilienza per assolvere le responsabilità verso i cittadini.

Nordio ha sottolineato che questo sarà l’anno in cui la giustizia diverrà una forza trainante per una nuova crescita del paese. Il punto centrale del suo intervento è stato l’investimento in nuove risorse per il sistema giudiziario, tra cui oltre 4.000 nuovi membri del personale amministrativo entrati in servizio nel 2023.

Il Ministro ha inoltre menzionato che sono in atto tre concorsi per 1.300 posti di magistratura ordinaria, che rappresenteranno un sostegno significativo per gli uffici giudiziari nel raggiungimento degli obiettivi attesi. Nordio ha anche elogiato l’apporto della magistratura onoraria e ha enfatizzato l’importanza della digitalizzazione per aumentare l’efficienza del sistema.

Nordio non ha ignorato la condizione delle carceri italiane, evidenziando l’importanza di migliorare le condizioni di vita dei detenuti e la necessità di garantire la loro riabilitazione attraverso il lavoro. Nordio ha sottolineato che queste azioni sono guidate dalla convinzione che “l’etica si coniuga con l’utilità del recupero sociale del reo”.

La Presidente della Cassazione Margherita Cassano ha affrontato, invece, i temi sensibili della giustizia come la morte sul lavoro e gli omicidi di donne. Ha sottolineato l’urgenza di mettere in atto azioni preventive per ridurre la quantità di morti sul lavoro e di incidere sulle cause dei femminicidi attraverso la sensibilizzazione e la prevenzione.

Margherita Cassano è dell’opinione che l’imposizione della legge non è sufficiente per risolvere queste problematiche, poiché è necessario un impegno collettivo che coinvolga l’intera collettività per cambiare l’attuale situazione. Ha insistito sulla necessità di promuovere l’indipendenza economica delle donne come tattica per combattere i femminicidi.

Nel suo discorso, Cassano ha anche posto l’accento sulla responsabilità del giudice di fornire protezione a diritti nuovi e inediti, richiedendo uno sforzo particolare nell’identificare soluzioni ancorate al diritto positivo, coerenti rispetto al sistema delineato dal legislatore.

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