Lorenzo Fontana tra applausi e insulti è il nuovo presidente della Camera, Letta: “L’Italia non merita questo sfregio”

Nel discorso di insediamento alla Camera il neopresidente in primo luogo ha rivolto “un primo saluto al Pontefice Francesco che rappresenta il riferimento spirituale della maggioranza dei cittadini italiani e promuove il rispetto dei più alti valori morali nel mondo. A partire dal rispetto della dignità umana e dei diritti fondamentali e che sta svolgendo un’azione fondamentale per la pace”.

Lorenzo Fontana ha proseguito il suo discorso parlando del ruolo che il Parlamento è chiamato a svolgere e della necessità che vi sia un’inversione e un ritorno al potere normativo del Parlamento. “La legislatura che sta iniziando dovrà riaffermare il ruolo centrale del Parlamento come luogo delle decisioni politiche” e servirà una “rinnovata attenzione sulla qualità delle leggi che saremo chiamate a elaborare: leggi oscure o imperfette si traducono in costi per i cittadini, dispendio energie e nei casi più gravi negazione dei diritti. La Camera rappresenta le diverse volontà dei cittadini: la nostra è una nazione multiforme con diverse realtà storiche e territoriali che l’hanno formata e l’hanno fatta grande: la grandezza dell’Italia è la diversità. Interesse dell’Italia è sublimare le diversità”.

L’elezione di Lorenzo Fontana alla terza carica dello Stato ha suscitato, oltre che le mobilitazioni studentesche, il malcontento dell’opposizione. Nel corso della votazione, quando il favorito era fontana i deputati del Pd hanno appeso uno striscione in cui hanno scritto “No a un presidente omofobo e pro Putin”, evidentemente però senza riuscire ad avere i numeri per contrastare l’ascesa del leghista. “Quello dello striscione è stata una mia idea, dopo tantissime sollecitazioni che ho ricevuto tramite telefonate, mail, messaggi sui social da persone che non si arrendevano al fatto che venisse eletto un presidente con questo profilo così estremista. Ho comunicato l’idea al mio partito e ho coinvolto i parlamentari che erano vicini a me, ma insomma tutto il partito lo sapeva e ha condiviso questa iniziativa”, ha detto il deputato Alessandro Zan noto ai più per il disegno di legge contro l’omotransfobia.

“Ci hanno raccontato in questa campagna elettorale che sarebbe stato moderatismo, continuità, scelte per il paese, mi sembra che la scelta che è stata fatta oggi come Presidente della Camera sia stata assolutamente contro l’interesse del Paese. Una scelta che sposta l’Italia sempre più lontano dal cuore dell’Europa. Una scelta sbagliata e che conferma quello che abbiamo sempre pensato, che questa è una maggioranza sempre più verso il sovranismo e la destra. Troverà fuori dall’Italia persone molto contente, Putin tra questi, scelta sbagliata per noi, che siamo convinti e ancor di più ora all’opposizione, ora che la maggioranza ha fatto questa scelta”, ha detto Enrico Letta, Segretario del Partito Democratico, uscendo da Montecitorio a Roma. Il segretario dei dem ha, poi, ribadito in un post su Twitter: “Peggio di così nemmeno con l’immaginazione più sfrenata. L’Italia non merita questo sfregio. Putin festeggia”.

Di tenore analogo la dichiarazione di Carlo Calenda, leader del Terzo Polo: “Fontana è una persona che in una democrazia liberale non dovrebbe presiedere un’assemblea parlamentare”.

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