M5s, continua la diatriba tra Grillo e Conte. Di Maio tenta di mediare

di Corinna Pindaro

Di Maio ha probabilmente tentato di mediare nella diatriba tra Conte e Grillo, tuttavia l’esito è incerto dopo circa un’ora di colloquio all’uscita dall’abitazione dell’ex premier il titolare della Farnesina non ha voluto rilasciare alcuna dichiarazione.

La mediazione tra l’ex premier e il garante del Movimento si presenta particolarmente ardua.  Di Maio, non fa mistero, della sua aspirazione all’unità nel movimento e di lavorare per mantenerla. è tra i big grillini che lavora per l’unità. A tal fine il Ministro degli Esteri ha avuto un lungo colloquio con Roberto Fico a margine della cerimonia di chiusura dell’anno accademico dell’Accademia dei Lincei. Il capo della Farnesina e il presidente della Camera si sono incontrati in un salone di palazzo Corsini per una decina di minuti alla fine della conferenza alla quale hanno partecipato anche il Presidente della Repubblica, Sergio Mattarella, e il premier Mario Draghi.  Anche in questo caso, come per l’incontro con Conte, si è preferito non rilasciare dichiarazioni.

Questi incontri e la mancanza di dichiarazioni in merito alle determinazioni lasciano presagire una netta frattura nel M5s. In particolare i parlamentari pronti ad abbandonare Grillo e schierarsi con Conte sono oltre 100 dopo il teatrino via social in cui si sono esibiti l’ex Premier e il Garante. Grillo in un video ha rinfacciato a Conte una totale mancanza di comunicazione sul nuovo assetto che vorrebbe dare alla sua creatura. “La Carta dei valori non l’ho mai vista, ho visto una bozza”ha affermato Grillo continuando, “Di Codice etico mai parlato, la transizione 2050 forse se l’è dimenticata nello Statuto”. Beppe Grillo nega, poi, di essere il “padre padrone del Movimento” e definendosi “il papà” e di aver fatto “cose straordinarie” che non rinnega. Dura la replica di Conte, che chiede alla controparte di “non dire falsità sul mio conto e sul mio operato”. Giuseppe Conte, ostenta tranquillità dichiarandosi pronto a pubblicare “una fittissima corrispondenza documentale” che testimonia la sua totale trasparenza. “Il mio progetto va avanti” e non resterà “chiuso in un cassetto”.

Al fianco di Conte si schiera il gruppo del Senato che conferma, inoltre, la fiducia al capo politico reggente, Vito Crimi, e chiede di sottoporre al voto degli iscritti lo statuto. Sono, inoltre, trascorse invane le 24 ore che Beppe Grillo aveva concesso al reggente 5 stelle, Vito Crimi, per autorizzare la piattaforma Rousseau al trattamento dei dati degli iscritti M5s necessario per avviare le votazioni come chiesto dal garante, senza venire ritenuto responsabile delle eventuali conseguenze e di azioni risarcitorie per aver ostacolato il passaggio. Ma allo stato né Crimi né Rousseau hanno annunciato neppure l’intenzione di ottemperare alla richiesta di Grillo.

 

(Associated Medias) – Tutti i diritti sono riservati