M5s e Rousseau, Grillo a Vito Crimi: “Si autorizzi entro 24 ore al voto attraverso Rousseau”

di Emilia Morelli

“Ti invito ad autorizzare, entro e non oltre le prossime 24 ore, la Piattaforma Rousseau al trattamento dei dati, come espressamente consentito dal provvedimento del garante della privacy e come rientrante nei poteri del titolare del trattamento. Nel caso, invece, in cui decidessi di utilizzare subito la nuova piattaforma, sarai ritenuto direttamente e personalmente responsabile per ogni conseguenza dannosa dovesse occorrere al Movimento (azioni di annullamento voto, azioni risarcitorie …) per le scelte contrarie allo statuto che dovessi operare”, si esprime così con un vero e proprio ultimatum Beppe Grillo rivolgendosi a Vito Crimi, reggente del Comitato Direttivo.

Il post su facebook di Grillo è mosso da una necessità pratica: le elezioni del comitato direttivo.  Secondo lo statuto del Movimento perché un’elezione sia valida occorre che sia effettuata tramite Rousseau, individuata all’art 1 dell’atto costitutivo del partito come lo “strumento informatico” attraverso cui “l’associazione si propone di organizzare le modalità telematiche di consultazione dei propri iscritti”. E’ chiaro quindi che si pone un problema di legittimità in quanto, qualunque consultazione effettuata mediante il voto telematico in una piattaforma diversa da quella di Rousseau, potrebbe essere impugnata da qualunque iscritto al Movimento, esponendo il partito ad  imbarazzo e un ulteriore duro colpo nella credibilità del partito così come dei suoi rappresentanti.

“Ho pertanto chiesto a Davide Casaleggio di consentire lo svolgimento di detta votazione sulla Piattaforma Rousseau e lui ha accettato”, scrive Grillo che ha quindi lavorato dietro le quinte per essere sicuro della possibilità concreta di indire le elezioni.

Vito Crimi, di fronte a tale decisione, si oppone. In un post, pubblicato sulla sua pagina Facebook personale, scrive esplicitamente che la votazione “non potrà avvenire sulla piattaforma Rousseau, poiché questa è inibita al trattamento dei dati degli iscritti al MoVimento”. Rousseau veniva identificato in quanto responsabile del trattamento dei dati, tale ruolo può essere assolto, secondo la definizione fornita dal GDPR,   per conto del titolare del trattamento e quindi gli iscritti.

Secondo l’opinione espressa da Vito Crimi autorizzare la votazione presso la piattaforma gestita da Davide Casaleggio “violerebbe quanto disposto dal Garante della Privacy”.  Il Garante, nel provvedimento emanato il primo giugno 2021, ha infatti disposto che l’Associazione Rousseau debba “astenersi da ogni ulteriore trattamento dei dati stessi”, aggiungendo però un’eccezione inerente ad “esplicite, specifiche richieste del Movimento”.

Ci si trova, dunque, in un vero e proprio limbo di incertezze. Al pari potrebbero essere contestati dia un voto espresso in altra piattaforma diversa da Rousseau sia la legittimazione di Grillo a proporre la votazione. L’art 4 dello statuto del M5s prevede che consultazioni in Rete devono essere indette dallo stesso Comitato Direttivo in carica o, «in sua assenza od inerzia», dal Garante e quindi da Beppe Grillo. Vito Crimi, citando l’articolo 7 dello Statuto, si era assunto temporaneamente le veci del Comitato Direttivo in qualità di membro più anziano del Comitato di Garanzia, in attesa di una votazione che eleggesse i 5 membri previsti.

Tuttavia, l’articolo 7 prende in considerazione la situazione in cui un membro del Comitato si renda vacante, non l’intero Comitato.  Volendo ogni posizione appare contestabile. Forse l’unica soluzione, per poter finalmente porre fine ai contrasti, è una modifica dello Statuto possibile attraverso un’assemblea degli iscritti riuniti, anche, in un luogo fisico.Aì Aggirare Rousseau è però difficile in quanto, date le normative vigenti, è impensabile riunire oltre 100 mila persone in un unico luogo.

Lo Statuto può essere comunque modificato anche online, come è avvenuto in passato, ricorrendo alla piattaforma Rousseau. A questo punto Vito Crimi e il Comitato di Garanzia dovrebbero però cedere all’intimazione di Grillo e  decidere di autorizzare l’Associazione Rousseau per l’elezione del Comitato Direttivo, al contempo indire una prossima votazione per modificare l’articolo 1 e attraverso la modifica statutaria consentire al Movimento di liberarsi dalla piattaforma creata da Casaleggio.

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